Le proposte durante il Salone dell'Orientamento a Reggio Calabria A Reggio Calabria al Salone Nazionale dell’Orientamento, in un fine novembre particolarmente uggioso e dove anche Nettuno si era messo di traverso per far levare le tende degli stand un giorno prima, vi erano tantissimi giovani a gremire finanche le scale dell’Auditorium di Palazzo Campanella: si stava parlando di Youth Guarantee, la Garanzia per i Giovani, un nuovo diritto europeo che sarà attuato fin dai primi mesi del prossimo anno.
Sul banco dei relatori due autorità di gestione particolarmente prestigiose, l’avv. Bruno Calvetta del POR calabrese e la dr.ssa D’Angelo del PON nazionale del Fondo Sociale Europeo: ma non erano da soli, le linee progettuali di questa nuova grande iniziativa europea, si alternavano ai racconti, alle esperienze ed alle legittime aspettative di tanti giovani studenti. Insomma un confronto di alto profilo e qualità. Intanto prendete bene nota: la raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea del 22.04.13 invita tutti gli stati membri a “garantire ai giovani con meno di 25 anni un’offerta qualitativamente valida di lavoro, proseguimento degli studi o formazione, apprendistato o tirocinio entro 4 mesi dall’inizio della disoccupazione o dall’uscita dal sistema di Istruzione”. Un’innovazione importante di sostegno alle politiche giovanili per fronteggiare il fenomeno dei NEET (giovani di 15-24 anni non impegnati in attività lavorativa né inseriti in un percorso scolastico o formativo, circa 1,27 mln in Italia), finanziata con una linea di intervento specifica (Youth Employment Initiative) per la quale l’UE ha stanziato 6 mld di euro. Un’apposita struttura di missione, costituita dai ministeri competenti, enti ed agenzie nazionali e dalle regioni, sta definendo il piano di attuazione italiano che prenderà avvio all’inizio del prossimo anno e la Calabria questa volta è già sulla linea di partenza. “Il sogno, l’idea, il progetto” era lo slogan del Salone, noi lo abbiamo così reinterpretato: “Se coltiviamo gli stessi sogni, aspettiamo le tue idee, per costruire i nostri progetti !”. Si, perché l’iniziativa ha assunto non solo il carattere forte della cooperazione tra istituzioni, ma anche quello ancora più decisivo della partecipazione tra i cittadini – giovani in questo caso - e le amministrazioni. Vere dinamiche di confronto, dialogo e progettazione congiunta in tante sessioni di lavoro. Ad esempio con i PLL (Piani Locali per il Lavoro) che sono strumenti di attuazione delle politiche attive per l’occupazione in una prospettiva di sviluppo locale, in grado di intercettare le reali potenzialità di miglioramento del territorio e di collegarle alla capacità dei luoghi di fare comunità, generando efficienza, competitività, buona occupazione e potenziamento dei sistemi produttivi. Qui gli interlocutori privilegiati sono i punti forti del tessuto produttivo regionale, o meglio, quelli maggiormente propensi al gioco di squadra, orientati a fare rete, cluster, filiere o micro filiere, ed è in questo scenario che si deve inserire la migliore offerta di professionalità da parte del nostri giovani. Ma l’interesse dei giovani è stato altissimo anche per termini come Competenze Chiave, Certificazione, Apprendimento Permanente (che manda in pensione il vecchio concetto della formazione ). Non per nulla tra gli stand spiccavano le vele della Certificazione delle Competenze: in questo ambito, recenti innovazioni normative (dalla legge 92/12 al successivo d.lgs. 13/13) hanno finalmente tracciato un nuovo quadro nazionale che appare sempre più orientato verso la piena affermazione del diritto all'Apprendimento Permanente per ogni Cittadino. Dopo anni di incertezze e difficoltà di scambio e cooperazione anche a livello istituzionale, a vari livelli di governo -europei, nazionali, regionali - si sta infatti operando per introdurre su tutto il territorio nazionale nuovi processi di servizio per accompagnare davvero il cittadino nel suo sviluppo sociale e professionale. La sessione su “Certificazione delle competenze e apprendimento permanente: esperienze a confronto”, rivolta ai tecnici ed agli operatori di settore, è stato un importante momento di dibattito per riflettere sulle impostazioni regionali e sulle innovazioni in atto, messe a confronto anche in ambito nazionale, ad esempio sul Libretto Formativo del Cittadino per il quale la Toscana rappresenta l’esempio più compiuto a livello paese. Ma come Calabria non siamo stati da meno sul piano delle progettualità anche più innovative, dal network Color sulle metodologie ECVET (per il riconoscimento delle competenze acquisite tramite esperienza lavorativa) al gemellaggio Tos.Ca. (ora impegnato per integrare i servizi sociali territoriali con quelli per l’occupabilità), al Web Learning Group su piattaforma e-learning Trio, fino ai progetti di mobilità transnazionale per gli operatori del sistema regionale. E forse l’innovazione più importante consiste proprio nel metodo nuovo che stiamo portando avanti, quello dell’Agorà, un metodo di progettazione partecipata che è stato attuato anche nella sala al centro del Consiglio Regionale, la sala Agorà appunto ! In questo spazio nuovo, il “Laboratorio dell’Agorà“, gestito ed animato da parte di chi sta già operando a livello regionale (con in prima fila chiaramente il gruppo Standard PFC ), si è avuto un confronto aperto e diretto con gli operatori di settore - dai centri per l'impiego, alle agenzie formative, alle istituzioni scolastiche ed universitarie per affrontare insieme i problemi di integrazione del mondo del Lavoro con quello dell'Education ed arricchire le progettualità in atto per lo sviluppo del sistema regionale di Apprendimento Permanente. Anche se il post-it più bello è venuto da un tavolo formato soprattutto da studenti: “ Vogliamo una scuola a forma di Agorà !”, mentre ovviamente i loro professori erano già ai margini del confronto !