Si è tenuto martedì 25 giugno a Lamezia Terme, presso la sala riunioni del Comune di Lamezia Terme in via Perugini, l’incontro conclusivo del Progetto FEI "In rete - percorsi di formazione e progettazione sulle migrazioni", finanziato dal Fondo Europeo per l'Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi. Il progetto ha visto proprio il Comune di Lamezia Terme in qualità di principale soggetto promotore, in partnership con l'Università della Calabria, Dipartimento di Sociologia e Scienze Politiche e Sociali, e la cooperativa sociale CSC (Credito senza confini),
con il preciso intento di portare avanti tutta una serie di iniziative finalizzate ad una giusta integrazione dei cittadini immigrati, favorendo così una valorizzazione del tessuto sociale scevra da qualsivoglia provincialismo o, in casi estremi, di razzismo vero e proprio. Presente all’incontro era naturalmente il sindaco di Lamezia, Gianni Speranza, che ha voluto giustamente sottolineare come l’attuale amministrazione sia ormai da tempo in prima linea per ciò che concerne il tema delicato dell’integrazione, e non soltanto attraverso proclami o progetti rimasti sulla carta, ma attraverso iniziative concrete: basti ricordare il progetto di riqualificazione urbana che vedrà l’ex Casa della Cultura declinarsi strutturalmente in qualità di Centro Polivalente per garantire ospitalità agli immigrati, oppure il piano per i centri storici, che prevede il recupero e la ristrutturazione degli edifici fatiscenti per poi destinarli alla creazione di una rete di accoglienza abitativa e di inclusione sociale per i lavoratori immigrati e le loro famiglie. Queste due iniziative, non le uniche ma sicuramente le più significative, sono tematizzate proprio dai due workshop organizzati dal Comune, attraverso il settore delle Politiche Sociali, intitolati rispettivamente "Riqualificazione dei centri storici abitativi per gli immigrati" e "Creazione di un centro servizi per gli immigrati", con lo scopo, prima di tutto, di rimarcare come tutte le azioni e le iniziative in questione siano state possibili solo grazie ad una stretta sinergia e collaborazione dei vari soggetti coinvolti sul territorio, per un piano collegiale che ha reso Lamezia, in questo senso, una delle città più performanti per ciò che concerne l’orizzonte dell’integrazione razziale.
In questo contesto si inserisce benissimo anche l’evento simbolico, previsto per metà luglio, che vedrà il presidente della camera Laura Boldrini, in visita a Lamezia per il suo tour istituzionale, conferire la cittadinanza onoraria ai figli di immigrati nati a Lamezia. E’lo stesso sindaco Gianni Speranza, che ha personalmente concordato con la Boldrini la tappa lametina del mese prossimo, ad annunciare l’iniziativa a margine della giornata conclusiva del progetto FEI. Un gesto pregnante certamente dal punto di vista simbolico, ma che assume un’importanza ulteriore non soltanto per il grande valore istituzionale, ma proprio per il fatto che si svolge in una città che non si è solo limitata ad organizzare cerimonie autoreferenziali e fini a se stesse, ma ha proposto concretamente qualcosa e ha creato ex novo un modello di integrazione che può essere certamente preso da esempio anche da altre realtà urbane italiane.