La televisione che influenza la società, ma anche la società che determina le strategie televisive; le nuove competenze degli spettatori di ultima generazione, i cosiddetti “nativi” dell’era digitale, in grado di interpretare i messaggi veicolati attraverso il piccolo schermo; l’avvento dei nuovi media, Internet su tutti, e i cambiamenti sociologici che ne sono derivati: questi alcuni degli argomenti in primo piano affrontati sabato 25 maggio dal direttore di Rai 4 Carlo Freccero, prima di fronte agli studenti dell’Istituto “Valentino De Fazio”, e poi alla conferenza organizzata presso il Liceo “Campanella” a conclusione della rassegna “Segni del ‘900”.
L’appuntamento era di quelli importanti, sia per la caratura di un ospite d’eccezione come Freccero sia per l’attualità dei temi trattati, che in qualche modo, seppur in un contesto discorsivo ovviamente diverso, si legano bene e idealmente alle parole pronunciate dal Vescovo Mons. Cantafora qualche settimana fa a proposito della grande responsabilità che investe i mezzi di comunicazione nel determinare usi, costumi e soprattutto la morale di una società ormai quasi totalmente mediatizzata in ogni sua dimensione. Nel caso della televisione una missione etica non sempre perseguita nella maniera opportuna: perché se è vero che ai primordi la neonata televisione, la cosiddetta “paleo-televisione”, in regime di monopolio è riuscita a portare a termine una funzione per certi versi “pedagogica” nei confronti dei telespettatori, contribuendo non poco anche all’alfabetizzazione degli italiani nel periodo del dopoguerra, lo è altrettanto il cambio di scenario dopo l’avvento delle televisioni private e della pubblicità. Il duopolio che si è andato progressivamente consolidando negli anni, propedeutico alla nascita della cosiddetta neo-televisione, ha rimescolato tutte le carte: il telespettatore non era più considerato in qualità di utente da informare e di fruitore, bensì di “consumatore” da accattivare attraverso una programmazione incentrata perlopiù sull’intrattenimento e su messaggi non sempre educativi. La responsabilità è passata così dalle mani delle emittenti a quelle dei fruitori del mezzo televisivo, che dovevano così essere in grado di interpretare nella maniera giusta ciò che guardavano senza farsi influenzare da logiche commerciali e strategie di mercato. Il nuovo concetto di “audience” rende consapevoli gli spettatori del fatto che saranno loro in prima persona a dettare la programmazione televisiva. è così che inizia la fase evolutiva dell’utente dei mass media, che da semplice spettatore passivo si trasforma gradualmente in protagonista attivo nel rapporto con i mezzi di comunicazione, sempre più competente e in grado di determinare attraverso le proprie scelte i palinsesti televisivi e, più in generale, l’agenda mediale. Una competenza che ha raggiunto l’apice negli ultimi anni con la globalizzazione e la nascita di nuovi mezzi straordinari come Internet, capaci addirittura di mettere in condizione il fruitore non soltanto di ricevere ma anche di creare lui stesso informazione, con tutte le conseguenze, positive e negative, che ne possono derivare. I contenuti generati dagli utenti rappresentano sicuramente la testimonianza di una fase di profonda democratizzazione in ambito comunicativo, ma l’abuso di questo stesso potere, quotidianamente certificato da scabrosi fatti di cronaca, dimostra come la responsabilità della comunicazione sia oramai collegiale, condivisa dagli operatori del settore ma anche da chi prima era seduto semplicemente a guardare.
Etica e comunicazione: un argomento che torna sempre urgente in primo piano perché legati oramai a doppio filo in un contesto come quello attuale, in cui tutto o quasi è filtrato e ridiscorsivizzato da un mezzo tecnologico. Per questo è davvero apprezzabile la decisione di ospitare, ormai frequentemente, a Lamezia Terme illustri esponenti del mondo dell’informazione e della comunicazione, che più di altri possono regalarci un punto di vista privilegiato sull’argomento e in più in generale sull’Italia vista anche attraverso i mass media. A questo proposito dopo Carlo Freccero c’è grande curiosità per l’arrivo a Lamezia Terme di Luca Telese, noto giornalista e scrittore, atteso ospite della rassegna culturale “Il Sabato del Villaggio”. L’evento si terrà venerdì 7 giugno nel Cortile dell’Edificio Scolastico di Lamezia Terme e i temi trattati saranno gli Anni di Piombo e il Terrorismo. Un’occasione quindi per rivivere eventi indelebili della storia attraverso gli strumenti, e personaggi, della post-modernità.