“La solennità del Corpus Domini rinnova la nostra fede in Gesù, il Pane della vita che sazia la fame e la sete di ogni uomo”. Così il Vescovo Mons. Luigi Cantafora nella celebrazione diocesana della Solennità del Corpo e Sangue di Cristo, che ha riunito in Cattedrale i sacerdoti e i movimenti laicali da tutta la Diocesi. La Chiesa di Lamezia si è raccolta attorno alla Mensa del Corpo e del Sangue di Gesù, attorno al Mistero di un Dio rimasto in mezzo agli uomini sotto le specie del Pane e del Vino; un Dio che si rivela ad ogni uomo come il solo Pane che “sazia” la fame di verità e di amore che alberga nel cuore dell’uomo.
Riprendendo il racconto evangelico della moltiplicazione dei pani e dei pesci, il Vescovo ha invitato a cogliere in quel gesto di Gesù “un’efficace comprensione di cos’è l’Eucaristia”: “un popolo affamato che riceve da Gesù una tale abbondanza da non avere più fame”.
Ma la fame dell’uomo non è solo fame di cose materiali: “è una fame di senso”, ha affermato il Vescovo, “è fame di una vita piena e veramente felice”. Anche noi come le folle che seguivano Gesù “abbiamo bene limitati e ci illudiamo di poterci soddisfare con le ricchezze materiali”.
Ecco, dunque, l’Eucaristia si rivela come “un Mistero d’amore gratuito che sazia i nostri cuori e li apre alla gratitudine”. Un cristiano “saziato da Cristo” – ha proseguito il Presule – “si adopera per soddisfare la fame di Dio dei propri fratelli”.
La tradizionale Processione del Santissimo Sacramento per le strade della città per il Vescovo rappresenta un monito a “capire che solo con Cristo la città può avere giorni di pace e raggiungere uno sviluppo autentico”. E ha concluso con un appello all’unità, per la Chiesa e la città di Lamezia, “superando le contrapposizioni e invocando dal Signore il dono dell’unità”.
Ad accompagnare il Santissimo per le vie della città, insieme ai gruppi delle diverse parrocchie e alla giunta comunale, gli ammalati assistiti dai volontari dell’Unitalsi: l’Eucaristia celebrata in ogni Messa si trasforma nella carità quotidiana, nel dono gratuito, nel condividere le sofferenze e le speranze di quanti nella malattia sono uniti ogni giorno al sacrificio di Cristo.
Presso le Chiese di Santa Maria Maggiore e di San Domenico, i parrocchiani hanno preparato con addobbi floreali gli altari dove ha sostato la processione per la Benedizione Eucaristica.
Prima della Benedizione Eucaristica che ha concluso la celebrazione, il Vescovo ha esortato ancora una volta i fedeli a risvegliare la consapevolezza del grande Mistero dell’Eucaristia, della Presenza viva di Cristo in tutte le Chiese del mondo.
Una Presenza tante volte ignorata tra le tante distrazioni della quotidianità, ma che è lì, nel Tabernacolo, dove attende ogni uomo per “saziare” la sua fame di vita vera, la sua fame di eternità.