A Lamezia Terme per il Sud - Seminario di preparazione in vista delle settimane sociali a Torino Mettere al centro del dibattito culturale ed ecclesiale la famiglia è una grande sfida, per la rinascita dell’Italia e per la crescita delle nuove generazioni. La famiglia è un soggetto che ai più non interessa e non viene considerato nelle politiche economiche e di programmazione.
Ma la Chiesa italiana ha rilanciato il dibattito sul primo nucleo della società, come futuro certo per l’Italia, in vista delle settimane sociali in programma a Torino, per il prossimo settembre. Il titolo è emblematico ”La famiglia, speranza e futuro per la società italiana”. Intanto per prepararsi all’evento sono iniziati gli incontri di approfondimento. Per il sud si è svolto sabato 11 maggio un primo incontro a Lamezia Terme, di concerto con la Diocesi e l’ufficio per i problemi sociali ed il lavoro. Il tema scelto è stato”famiglia e lavoro, luoghi generativi di cittadinanza e futuro”. I lavori sono stati aperti dal vescovo della diocesi lametina Luigi Cantafora che ha ricordato come la famiglia rappresenti la posizione centrale per lo sviluppo. Ricordando l’ultimo messaggio pasquale, il presule ha messo in guardia da modelli che sono contro la famiglia. “Tutti i legami esistenti non possono essere paragonati alla famiglia”. “La vita – ha detto Cantafora – è minacciata su un piano ideale e reale”. La crisi ci obbliga a trovare nuove formule e modelli, come diceva papa Benedetto XVI, perché nella famiglia nascono gli operatori di pace. Questo incontro è di grande importanza per la nostra regione ha sottolineato il vescovo. Il seminario di preparazione alle settimane sociali è stato moderato dal giornalista Danilo Monteleone che ha collegato i vari interventi preceduti dai saluti istituzionali del presidente del consiglio regionale Francesco Talarico e dal sindaco della città ospitante Gianni Speranza. Due video interviste hanno fatto entrare nel vivo del tema lavoro. La prima alla sindacalista Cisl Rosy Perrone che ha rilanciato per la famiglia l’impegno lavorativo nel settore turistico ed anche in ambito sociale. Più corposa e ricca di spunti quella a Pippo Callipo, presidente dell’omonimo gruppo, ormai giunto alla quarta generazione, con la quinta già pronta ai nastri di partenza, per gestire a pieno titolo dopo un rodaggio umile e qualificato. Callipo ha ricordato i valori del bisnonno, qualità e rispetto per il prossimo. Oggi vuol dire qualità nel prodotto come ieri e responsabilità sociale nella gestione delle aziende che riescono a dare 280 opportunità di lavoro dirette. Callipo ha potuto con soddisfazione sottolineare che finora è riuscito ad utilizzare tutti i fondi europei disponibili ancorati ai valori familiari, creando lavoro e mai utilizzando la cassa integrazione, sebbene il periodo sia critico. Un’oasi felice di fronte alle tante chiusure aziendali reali e fittizie o ai capannoni delle aree industriali calabresi per lo più vuoti o crivellati dai colpi di arma da fuoco, per confermare un predominio indiscutibile.
Mentre su fragilità e risorse della famiglia di fronte alla crisi è intervenuto Francesco Belletti, presidente nazionale del Forum delle associazioni familiari e membro del comitato scientifico delle Settimane Sociali. “La famiglia e il lavoro sono due parole in alleanza – ha evidenziato Belletti – sono due pilastri costituenti del nostro vivere”. Ma se un cittadino è senza lavoro non costruisce, come purtroppo oggi avviene troppo di frequente. “La costituzione riconosce la famiglia, infatti fare famiglia vuol dire fare società e non è impossibile conciliare famiglia e lavoro.” Belletti ha ricordato che la famiglia è responsabile di sé e degli altri. E’un pilastro imprescindibile della società che insieme al lavoro la costruisce. “Oggi - ha evidenziato Belletti – ci sono alcune criticità”. Per essere famiglia responsabile il presidente del Forum ha messo in evidenza i cinque punti centrali: reddito, casa, cura, relazioni e valori. L’esistenza di un reddito ovvero di un lavoro. Oggi tutti mettono a tema il lavoro, ma se non si reinveste siamo alla fine. Belletti ha messo in guardia dagli stili di vita troppo permissivi. Oggi non si può fare famiglia senza casa, il governo Letta non ha mai parlato di equità fiscale per le famiglie. A proposito di cura il relatore ha rilevato come il matrimonio sia un contratto pesantissimo tra uomo e donna e la famiglia rappresenta il primo luogo di cura. Rispetto alle relazioni, la società odierna sembra orientata alla cancellazione, ma la famiglia nasce perché uno scommette che l’altro ti rende felice. Il quinto elemento, i valori, non possono non essere dentro un contesto familiare.
Belletti ha invitato ad un’alleanza tra famiglia e lavoro, tra famiglia e società. Bisogna aiutare ogni famiglia nonostante le difficoltà, perché oggi siamo di fronte ad una sfida antropologica. L’appuntamento di Torino sarà un passaggio importante ha concluso Belletti. “Forse ci vuole qualche opera e azione di prossimità in più che convegni”. Sono seguite una serie di testimonianze di imprenditori nazionali e locali. Ha iniziato Alessandro Nitti che dopo aver lavorato in un grosso gruppo bancario ha deciso di lasciare per creare un sua impresa più a misura d’uomo. Un tentativo di portare il lavoro al centro dell’economia, di sapere perché si fanno le cose, essere portatori di ragione e di fede. Per gli imprenditori locali sono intervenuti Maria Teresa Morano, Mario Maiorana e Franco Sirianni con il racconto delle loro storie e delle loro famiglie, una sorta di quadro di collegamento a vari livelli tra lavoro e famiglia di cui il Sud forse ancora può andare orgoglioso.
Le conclusioni sono state affidate a suor Alessandra Smerilli, segretario del Comitato scientifico delle settimane sociali. Il primo riferimento è andato a San Benedetto e alla sua grande opera in grado di rappresentare la via di civilizzazione in un periodo di grande crisi. Oggi siamo in un periodo di crisi strutturale e se ne esce con innovazioni strutturali. Per suor Alessandra deve “nascere qualcosa di nuovo, per esempio la sintesi famiglia e lavoro”. Ripartendo dalla famiglia come soggetto strategico per il bene della società , la famiglia speranza e futuro”. La suora ha ricordato come lavoro e famiglia siano alleate per il bene comune.
La relatrice ha invitato a leggere il documento in preparazione alle settimane sociali ed in particolare la terza parte che è più operativa e sarà al centro dei lavori sotto la Mole. Per aggiornarsi in vista dell’appuntamento di settembre ci si può collegare ai siti www.settimanesociali.it e www.forumfamiglie.org oltre che iscriversi alla newsletter.