Nel saluto ai Cardinali ha citato Romano Guardini e ha promesso obbedienza al nuovo Pontefice. Papa Benedetto XVI ha appena lasciato in elicottero la Citta' del Vaticano alla volta della residenza papale di Castel Gandolfo che lo ospitera', per circa tre mesi, in attesa della conclusione dei lavori nell'ex Convento di 'Mater Ecclesiae', nelle Mura Leonine, che diverra' la sua definitiva residenza. Il papa ed il suo piccolo seguito ha lasciato in auto, intorno alle 17. il Cortile di San Damaso alla volta dell'eliporto Vaticano. Nel Cortile, a salutarlo, una piccola folla di dipendenti vaticani, di presuli e i Superiori della Segreteria di Stato, che lo hanno applaudito calorosamente.
Accanto al papa il suo vicario a Roma, card. Agostino Vallini ed il card. Angelo Comastri. A salutarlo anche il segretario di Stato e Camerlengo, card. Tarcisio Bertone. Questo mentre un picchetto della Guardia Svizzera, in alta uniforme, gli ha reso gli onori. Il decollo e' avvenuto alle 17.08. A bordo del velivolo del 31.mo Storno dell'Aeronautica Militare Italiana, oltre al papa, c'erano il suo segretario particolare mons. Georg Ganswein, il reggente della Prefettura della Casa Pontificia, mons. Leonardo Sapienza, mons. Alfred Xuereb della segreteria personale del papa, i medico del pontefice prof. Patrizio Polisca e i maggiordomo del papa Sandro Mariotti. A salutarlo all'eliporto vi era, invece, il cardinale Decano, Angelo Sodano e il card. Giovanni Lajolo. Una piccola folla si e' anche riunita in piazza San Pietro per salutare il pontefice. Con loro un grande striscione con su scritto in lingua tedesca: ''Danke!''
Con tre rintocchi della Patarina, la storica campana del campanile di Palazzo Senatorio, Roma Capitale ha salutato Benedetto XVI. Quando l'elicottero con il Pontefice Emerito ha sorvolato piazza del Campidoglio i presenti hanno applaudito e poi sventolato in alto i volantini che raffigurano i manifesti realizzati per il Pontefice, con su scritto ''Rimarrai sempre con noi. Grazie''. In piazza c'erano, oltre al sindaco di Roma, Gianni Alemanno, i rappresentanti di Giunta e Assemblea capitolina, lo staff dell'amministrazione, alcuni dirigenti, turisti e cittadini ai quali e' stato regalato il volantino con l'immagine di Papa Ratzinger.
IL SALUTO AL COLLEGIO CARDINALIZIO. Benedetto XVI, nel discorso di congedo ai cardinali oggi presenti a Roma, ha promesso «incondizionata reverenza e obbedienza» al prossimo Papa.
«Prima di salutarvi personalmente – ha detto il pontefice – desidero dirvi che continuerò ad esservi vicino con la preghiera, specialmente nei prossimi giorni, affinché siate pienamente docili all’azione dello Spirito Santo nell’elezione del nuovo Papa. Che il Signore vi mostri quello che è voluto da Lui. Tra di voi, tra il Collegio Cardinalizio, c’è anche il futuro Papa, al quale già oggi prometto la mia incondizionata reverenza ed obbedienza. Per tutto questo con affetto e riconoscenza, vi imparto di cuore la Benedizione Apostolica».
L’incontro – come quello di ieri all’udienza generale – è stato molto affettuoso. Papa Ratzinger è apparso tranquillo e sorridente. «La vostra vicinanza e il vostro consiglio – ha detto ai cardinali – sono stati di grande aiuto nel mio ministero. Anche per me è stata una gioia camminare con voi in questi anni». Poi li ha esortati a essere «come un’orchestra in cui le diversità possano portare ad una concorde armonia».
Benedetto XVI ha voluto lasciare ai cardinali un ultimo pensiero che, ha spiegato, «mi sta molto a cuore, un pensiero sulla Chiesa e sul suo mistero». Un pensiero di Romano Guardini che «nell’anno in cui i padri durante il Vaticano II approvavano la Lumen Gentium», ha pronunciato parole «che mi sono particolarmente care» e che conserva nel libro con la «dedica personale di Guardini». «La Chiesa – ecco il pensiero – non è un’istituzione escogitata da qualcuno o costruita a tavolino, ma è una una realtà vivente» che vive, anche «trasformandosi, eppure nella sua natura rimane sempre la stessa e la sua natura è Cristo».
Questa, ha detto, è stata anche la nostra esperienza di ieri in piazza durante l’udienza generale: «Vedere che che la Chiesa è un corpo vivo», «è nel mondo ma non è del mondo». Ancora pensando a Guardini, ha aggiunto Benedetto XVI, «la Chiesa si risveglia nelle anime. La Chiesa vive, cresce e si risveglia nelle anime, che – come la Vergine Maria – accolgono la Parola di Dio e la concepiscono per opera dello Spirito Santo. Offrono a Dio la propria carne e proprio nella loro povertà e umiltà diventano capaci di generare Cristo oggi nel mondo. Attraverso la Chiesa il Mistero dell’Incarnazione rimane presente per sempre. Cristo continua a camminare attraverso i tempi e tutti i luoghi».