Celebrazione al Santuario Nostra Signora di Fatima di Soveria Mannelli
“Impariamo da Maria a porci in un atteggiamento di ascolto e accoglienza. Chi si apre al Mistero di Dio, si apre a tutti. Maria è la donna che, accogliendo il Verbo di Dio fatto uomo, accoglie tutti. Per questo è Madre di Gesù e Madre nostra. Ci rivolgiamo a Lei perché l'umanità riprenda la capacità di dialogo, di aprirsi agli altri, la capacità di riconciliazione e di costruire ponti senza escludere nessuno”. Così il vescovo di Lamezia Terme monsignor Giuseppe Schillaci che, nel santuario di Nostra Signora di Fatima di Soveria Mannelli, ha presieduto la celebrazione eucaristica e l'atto di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria della Russia e dell'Ucraina, in comunione con Papa Francesco e i vescovi di tutto il mondo.
“Abbiamo visto – ha detto Schillaci nell'omelia – di cosa è capace l'uomo quando è lasciato in balia del suo istinto. Ma il mistero dell'Incarnazione che oggi contempliamo, ci ricorda che Dio è con noi, è con l'uomo, non si stanca di questa umanità. Oggi contempliamo il Mistero di Dio che viene incontro all'uomo, l'iniziativa di amore di Dio verso l'umanità. In Gesù, Dio Padre ha detto il suo sì all'umanità e al sì di Dio corrisponde il sì di Maria. A Lei vogliamo guardare come la creatura che ha accolto l'iniziativa di Dio con creatività, docilità e obbedienza. Davanti a un avvenimento eccezionale, Maria non ha posto barriere, non ha messo avanti sé stessa, ma è stata capace di mettersi in dialogo, di porsi delle domande. Ecco la grande potenzialità di ogni donna e di ogni uomo quando non si lascia dominare dagli istinti peggiori: la capacità di porsi delle domande, di lasciarsi interrogare. Ogni uomo è capacità di domanda, di ricerca del senso profondo delle cose. Oggi vogliamo imparare da Maria ad esercitare quest'arte, l'arte di interrogarci sul significato profondo delle cose. Anche a noi, come a Maria, Dio dice: “non temere, non avere paura”. Il Dio di Gesù Cristo è un Dio che non mette paura, ma incessantemente invita ad avere fiducia, a non chiudersi, ad aprirsi sempre di più. Maria si è aperta al Mistero di Dio e chi si apre a Dio è capace di aprirsi a tutti, senza escludere nessuno”.
Accoglienza e solidarietà, per il vescovo di Lamezia, quella manifestata in queste settimane dalla comunità lametina e in tutta la Calabria, con l'invito “a guardare a Maria perché continuiamo ad aprire le nostre case e i nostri cuori all'accoglienza. Maria ci prenda per mano perché possiamo vivere da donne e uomini capaci di essere attenti agli altri, in un atteggiamento di servizio e umiltà perché è dall' umiltà che si riconosce una comunità cristiana. L'umanità conosca la pace: per l'Ucraina, per la Russia, per tutte le guerre che si combattono in maniera silenziosa, anche nelle nostre famiglie. Preghiamo Maria perché regni la pace nelle nostre vite, nelle nostre case, nelle nostre comunità, nel mondo intero”.