Riflessione del Coordinatore Diocesano della Consulta delle Aggregazioni Laicali
Il pressante impegno diplomatico, portato avanti dai leader di diversi paesi occidentali, sembra non aver sortito alcun effetto positivo e ormai i venti di una guerra imminente si levano minacciosi tra la Federazione Russa e l'Ucraina.
Sui reciproci confini si continuano ad ammassare in modo massiccio armi e soldati, mentre le reciproche popolazioni, già duramente provate dalle conseguenze della lunga pandemia, sperano di non dover ulteriormente sopportare le conseguenze di questa inutile guerra e di non dover tornare a vivere situazioni critiche, che si ritenevano ormai appartenenti alla storia, dalla quale purtroppo si continua a non trarre alcun insegnamento.
La grave situazione, che si sta venendo a creare, costituisce una preoccupante minaccia, non solo per i paesi dell'Europa centro-orientale, ma per l'intero continente europeo, con conseguenze imprevedibili e destabilizzanti per l'equilibrio globale e planetario.
Ancora una volta cinici regimi totalitari, senza alcun rispetto della dignità della persona e alcun timore di Dio, continuano a reiterare tragiche esperienze di guerre e a condannare popolazioni inermi e pacifiche al terrore e alla sofferenza .
Come Consulta delle Aggregazioni laicali, siamo profondamente preoccupati e, in questo momento di grande disorientamento per l'umanità, crediamo si debba fare riferimento a quanto chiaramente è stato ribadito nel tempo nel Vangelo, nella Dottrina sociale della Chiesa e nel suo Magistero.
Papa Paolo VI, durante il suo discorso alla Sessione della Conferenza delle Nazioni Unite sul disarmo nel 1978, definì la guerra “…un mezzo irrazionale e inaccettabile per dirimere le controversie tra Stati ”.
Nella Gaudium et Spes, 80, viene ribadito che “Ogni atto di guerra, che mira indiscriminatamente alla distruzione di intere città o di vaste regioni e dei loro abitanti, è delitto contro Dio e contro la stessa umanità e va condannato con fermezza e senza esitazione ” .
Il Catechismo della Chiesa Cattolica – 2313 – afferma che “Le azioni manifestamente contrarie al diritto delle genti e ai suoi principi universali, non diversamente dalle disposizioni che le impongono, sono crimini “.
Nel Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa si afferma che “ La violenza non costituisce mai una risposta giusta,…è male,…come soluzione ai problemi è inaccettabile,... è indegna dell'uomo,...è una menzogna, poiché è contraria alla verità della nostra fede, alla verità della nostra umanità. La violenza distrugge ciò che sostiene di difendere: la dignità, la vita, la libertà degli esseri umani “.
“ La guerra è un flagello e non rappresenta mai un mezzo idoneo per risolvere i problemi che sorgono tra le Nazioni: Non lo è mai stato e mai lo sarà , perché genera conflitti nuovi e più complessi. Quando scoppia, la guerra diventa una inutile strage , una avventura senza ritorno , che compromette il presente e mette a rischio il futuro dell'umanità: Nulla è perduto con la pace. Tutto può essere perduto con la guerra . I danni causati da un conflitto armato non sono solamente materiali, ma anche morali. La guerra è, in definitiva, il fallimento di ogni autentico umanesimo, è sempre una sconfitta dell'umanità : non più gli uni contro gli altri, non più, mai! ... non più la guerra, non più la guerra! “.
Come membri della Consulta delle Aggregazioni laicali, in ascolto delle parole di Papa Francesco, che nel Messaggio per la Giornata della pace del 1° gennaio 2022 ha ribadito : “Ancora oggi il cammino della pace, che San Paolo VI ha chiamato con il nome di sviluppo integrale, rimane purtroppo distante dalla vita reale di tanti uomini e di tante donne e dunque della famiglia umana, che è ormai del tutto interconnessa. Nonostante i molteplici sforzi mirati al dialogo costruttivo tra le nazioni, si amplifica l'assordante rumore di guerre e di conflitti, mentre avanzano malattie di proporzioni pandemiche, peggiorano gli effetti del cambiamento climatico e del degrado ambientale, si aggrava il dramma della fame e della sete e continua a dominare un modello economico basato sull'individualismo più che sulla condivisione solidale», facciamo appello a tutti coloro che hanno ruoli di responsabilità politica, economica e sociale a sostenere attivamente tutte le iniziative poste in essere per scongiurare una possibile guerra dalle conseguenze imprevedibili .
Invitiamo, inoltre, tutti a unirsi in preghiera all'appello dei Vescovi polacchi e ucraini :
“Dio dei nostri Padri, grande e misericordioso, Signore della pace e della vita, Padre di tutti. Tu hai progetti di pace e non di afflizione, condanni le guerre e abbatti l'orgoglio dei violenti. Tu hai inviato il tuo Figlio Gesù ad annunziare la pace ai vicini e ai lontani, a riunire gli uomini di ogni razza e di ogni stirpe in una sola famiglia”. Ascolta il grido unanime dei tuoi figli, supplica accorata di tutta l'umanità: mai più la guerra, avventura senza ritorno, mai più la guerra, […] che minaccia per le tue creature in cielo, in terra e in mare. In comunione con Maria, la Madre di Gesù, ancora ti supplichiamo: parla ai cuori dei responsabili delle sorti dei popoli, ferma la logica della ritorsione e della vendetta, suggerisci con il tuo Spirito soluzioni nuove, gesti generosi e onorevoli, spazi di dialogo e di paziente attesa più fecondi delle affrettate scadenze della guerra.
Con il Santo Papa Giovanni Paolo II: “Padre, concedi al nostro tempo giorni di pace. Mai più la guerra”