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Chiesa

Papa Francesco ai giovani: "vincere la tentazione di rimanere stesi sui pavimenti delle nostre paure”

Redazione · 3 anni fa

Celebrazione nel contesto della XXXVI Giornata Mondiale dei Giovano

“Dio viene nella notte, tra le nubi spesso tenebrose che si addensano sulla nostra vita”. Lo ha spiegato il Papa, nella messa presieduta ieri nella basilica di San Pietro per la festa di Cristo Re, in cui si è celebrata la Giornata mondiale della gioventù, quest'anno a livello diocesano. “Ognuno di noi conosce questi momenti”, ha proseguito Francesco: “C'è bisogno di riconoscerlo, di guardare oltre la notte, di alzare lo sguardo per vederlo in mezzo alle oscurità”. “Guardare nelle visioni notturne”, ha spiegato il Papa ai giovani, significa “avere occhi luminosi anche dentro le tenebre, non smettere di cercare la luce in mezzo alle oscurità che tante volte portiamo nel cuore e vediamo attorno a noi. Alzare lo sguardo da terra, verso l'alto, non per fuggire, ma per vincere la tentazione di rimanere stesi sui pavimenti delle nostre paure. Questo è il pericolo: che ci reggano le nostre paure. Non rimanere rinchiusi nei nostri pensieri a piangerci addosso”. Ai giovani, invece, spetta il compito di “stare in piedi mentre tutto sembra andare a rotoli; essere sentinelle che sanno vedere la luce nelle visioni notturne; essere costruttori in mezzo alle macerie – ce ne sono tante in questo mondo di oggi, tante! –; essere capaci di sognare”. “Grazie, grazie, quando siete capaci di portare avanti i sogni con coraggio, per quando non smettete di credere nella luce anche dentro le notti della vita, per quando vi impegnate con passione per rendere più bello e umano il nostro mondo”, l'omaggio di Francesco: “Grazie per quando coltivate il sogno della fraternità, per quando avete a cuore le ferite del creato, lottate per la dignità dei più deboli e diffondete lo spirito della solidarietà e della condivisione. E soprattutto grazie perché in un mondo che, appiattito sui guadagni del presente, tende a soffocare i grandi ideali, non perdete in questo mondo la capacità di sognare! Non vivere o addormentati o anestetizzati. No: sognare vivi. Questo aiuta noi adulti e la Chiesa”.

“Andare controcorrente, avere il coraggio di andare controcorrente”. È stato l'invito finale del Papa ai giovani. “Non contro qualcuno – che è la tentazione di ogni giorno –, come fanno i vittimisti e i complottisti, che caricano la colpa sempre sugli altri”, ha precisato Francesco: “No, contro la corrente malsana del nostro io egoista, chiuso e rigido, che tante volte cerca delle cordate per sopravvivere, no, non questo. Andare controcorrente per metterci nella scia di Gesù. Senza scorciatoie, senza falsità, senza doppiezze”. “Il nostro mondo, ferito da tanti mali, non ha bisogno di altri compromessi ambigui, di gente che va di qua e di là come le onde del mare – dove li porta il vento, dove li portano i propri interessi –, di chi sta un po' a destra e un po' a sinistra dopo aver fiutato che cosa conviene”, la tesi del Papa: “Gli equilibristi. Un cristiano che va così, sembra essere più equilibrista che cristiano. Gli equilibristi che cercano sempre una strada per non sporcarsi le mani, per non compromettere la vita, per non giocarsi sul serio”. “Per favore, abbiate paura di essere giovani equilibristi”, l'appello finale ai giovani: “Siate liberi, siate autentici, siate coscienza critica della società. Non avere paura di criticare! Noi abbiamo bisogno delle vostre critiche. Tanti di voi stanno criticando, per esempio, contro l'inquinamento ambientale. Abbiamo bisogno di questo! Siate liberi nelle critiche. Abbiate la passione della verità, perché con i vostri sogni possiate dire: la mia vita non è schiava delle logiche di questo mondo, perché regno con Gesù per la giustizia, per l'amore e la pace!”. (AGENSIR)