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Vita diocesana

Schillaci: "Nessuno di noi può farcela da solo. C'è bisogno di fare rete"

Saveria Maria Gigliotti · 3 anni fa

Presentata nel corso di una conferenza stampa la novena in onore dei Santi Patroni Pietro e Paolo

“Siamo chiamati a ripartire e ripartire con questa visione di chi non è chiuso in sé stesso, ma di chi si accorge degli altri”. Con queste parole, nel corso di una conferenza stampa, il vescovo, Giuseppe Schillaci, stamani ha sintetizzato il messaggio della novena in onore dei Santi patroni Pietro e Paolo che si svolgerà in cattedrale dal 20 maggio prossimo. “Nessuno di noi può farcela da solo – ha aggiunto il Vescovo - . C'è bisogno di fare rete, di darsi la mano, di collaborare. In questi mesi abbiamo abbracciato in un altro modo. Non dobbiamo dimenticare quello he abbiamo vissuto. Le capacità le abbiamo”.
La novena, così come spiegato dal parroco, don Carlo Cittadino, si articolerà in vari momenti di riflessione avendo come filo conduttore la carità ed il bene comune: “La Chiesa – ha detto don Carlo – ha sempre avuto come punto di riferimento il bene comune. Dopo la pandemia ora è il tempo delle risposte e la Cattedrale in questo periodo di novena radunerà tutte le componenti del bene comune che la pandemia ha indebolito. Nelle diversità dei due Santi Pietro e Paolo, noi vediamo la città che è composta da tante persone che, ciascuna con le proprie caratteristiche, portano un contributo per la crescita della città”.
Ed in questo senso devono intendersi le tematiche scelte per ogni giornata della novena che parte dalla salute per arrivare allo sport, attraversando il mondo dell'informazione, della produttività, del commercio, del volontariato, della cultura, della politica.
“Si partirà dalla salute, che è un bene fondamentale – ha detto il Vescovo - : non possiamo dimenticare le persone che in questo anno non hanno potuto avere un abbraccio nelle ultime ore della loro vita, che non hanno potuto avere una mano che stringeva la loro mano e che li accompagnasse nel momento più difficile. Sono stati mesi in cui ciascuno di noi ha vissuto la propria solitudine, chiuso nella propria casa. La novena deve servire come auspicio di una ripartenza con la capacità di essere più attenti, propositivi, fiduciosi”.
Un segnale di speranza, ma anche l'annuncio “di una fede – ha affermato Schillaci – che prende sempre più le nostre menti, il nostro cuore, la nostra vita. In questo anno difficile abbiamo capito il significato del prendersi cura e cercheremo di custodirlo. Questo ci deve portare ad avere cura ed avere la capacità di mettere insieme il bene del singolo ed il bene di tutti. Spesso ci si concentra su una parte e non si guarda all'orizzonte. Invece, chi si vuole occupare del bene della città – ha aggiunto facendo riferimento al mondo della politica – deve farlo partendo da questo: la politica non deve essere autoreferenziale, ma deve essere capace di occuparsi di chi non ce la fa. Questo è l'orizzonte che vogliamo proporre nella nostra città”.
Alla novena, che sarà trasmessa in diretta sui canali di EsseTv, presenzieranno anche i due vescovi emeriti: Vincenzo Rimedio (che celebrerà il 21 giugno nella giornata dedicata all'istruzione e cultura), Luigi Antonio Cantafora (che celebrerà il 27 giugno nella giornata dedicata agli amministratori locali). Saranno due, invece, le concelebrazioni presiedute dal vescovo Schillaci, entrambe il 29 giugno: alle 10.30 (il pontificale con la presenza del clero) ed alle 19.30 (il pontificale con la presenza dei capitili canonici, dei parroci della città e delle autorità civili e militari).
Tra le novità di quest'anno, la benedizione della fiera. Anche questo gesto, ha detto don Carlo, “vuole essere un segno di speranza, come la benedizione della palma, che ci è stata offerta, e che sarà piantata davanti alla Cattedrale: è l'albero della carità che simboleggia la città. La festa della Cattedrale, infatti, è la festa della città tutta e la presenza del Vescovo è la presenza della carità. Il vescovo porta il pastorale – ha aggiunto – che è segno di unità, è il segno di tutti noi, Chiesa che annuncia la pace”.
Un momento di comunione, quindi, e di abbraccio di una comunità che vuole ripartire nel segno della carità e che è racchiuso nel logo scelto per la novena: l'icona dei Santi Pietro e Paolo che si abbracciano.
Le sante messe, ogni sera alle 19, saranno celebrate da un sacerdote diverso e saranno precedute alle 18.15 dai vespri solenni