Le sue prime parole: “Diventiamo una comunità generativa e feconda, diffondendo la Parola fatta carne in Gesù Cristo”
“Diventiamo una comunità generativa e feconda, diffondendo la Parola fatta carne in Gesù Cristo”. È il primo messaggio che sabato pomeriggio mons. Maurizio Aloise, ha dato alla comunità diocesana nella celebrazione eucaristica in cui ha preso possesso della cattedra dell'Achiropita come arcivescovo di Rossano-Cariati. In mattinata il presule aveva visitato, fra le realtà della diocesi, anche l'ex campo di internamento di Tarsia, oggi museo della memoria, dove si si era reso protagonista del rito del “bacio della terra”.
“Lasciamoci guidare dalla mano di Cristo, sapienza incarnata”, l'invito di mons. Aloise nell'omelia pronunciata nella cattedrale di Rossano. “Cristo è la concretizzazione personale del Regno di Dio, la cui forza di attuazione è dirompente”. Per questo il nuovo arcivescovo ha indicato come “percorso per la nostra arcidiocesi” quello di “porre al primo posto la riscoperta del primato della Parola di Dio”. Per mons. Aloise, infatti, “se adesso questo nostro mondo è ancora governato dalla potenza del denaro, dell'inganno e della forza (la potenza di Satana), ci viene oggi ricordato che si fa vicino un diverso momento, in cui Dio stesso prenderà nelle sue mani il potere”.
“Si va instaurando – ha proseguito il presule – la sovranità della Parola di Dio che significa giustizia, concordia, pace, pienezza di vita”. Da qui l'esortazione: “Il regno di Dio è già presente nella persona di Gesù, nelle sue Parole: comunichiamolo alle folle e al mondo, a partire dai presbiteri e dai catechisti, fino all'ultimo dei fedeli”.