A quasi un anno dall'inizio lavori per il restauro del Santuario della Madonna della Grazia di Curinga, il vescovo, monsignor Giuseppe Schillaci, ha consacrato il nuovo altare nel corso di una concelebrazione eucaristica alla quale hanno preso parte anche don Pino Fazio, parroco di Curinga; don Domenico Coffani parroco di Feroleto; don Franco Decicco, parroco di Acconia; padre Franz Villica parroco di Vena di Maida; don Alessandro Baglio segretario del vescovo.
La cerimonia molto suggestiva ha coinvolto tutta l'assemblea che ha riempito i nuovi banchi del Santuario nel rispetto delle normative attuali anti covid. Nell'altare sono state riposte le reliquie di: Sanctis Thomae Beket e di Sancti Adalberti, certificate con bolla di autenticità del vicario generale del Papa, il cardinale Angelo de Donati.
Ora il Santuario della Madonna della Grazia riprenderà ad essere punto di riferimento per Curinga e i comuni vicini come, ad esempio, il giorno della festa religiosa che si celebra il 2 luglio. Molto interessante e significativa la tradizione che vuole che le mamme in attesa o con bambini piccoli portino una vestina al Bambino Gesù in braccio alla Madonna. Fino a qualche anno fa la vestina veniva fatta indossare al bambinello e poi ripresa e per chi ne era sprovvisto poteva essere acquistata in chiesa. Ora come allora l'indumento viene portato a casa e fatto indossare ai neonati della propria famiglia.
A dare maggiore risalto e grande suggestione all' intera celebrazione è stato l'accompagnamento del coro che ha dato un tocco di sacralità e di maggiore solennità.
Per conoscere il Santuario della Madonna della Grazia di Curinga dobbiamo partire dal 1532 quando presumibilmente fu fondato dagli Agostiniani di Zumpano. Affiancato alla chiesa esisteva un romitorio che accoglieva alcuni monaci dediti alla preghiera e all' accoglienza dei pellegrini. Nei giorni della festa della Madonna del Soccorso 2 luglio, vi erano, e vi sono ancora, indulgenze particolari approvate con “Imprimatur Papale” promulgate nello stesso anno della fondazione.
Il cenobio viene disciolto nel 1653. La duchessa Ippolita Ruffo moglie di Nicola Ruffo ricostruì la chiesa delle Grazie l'anno del terremoto 1783. Padre Francesco Russo in ‘La diocesi di Nicastro' scrive: “Papa Innocenzo X con la costituzione Instaurandae disciplinae regolaris del 15 ottobre 1652 con la quale sopprimeva le case religiose non formate cioè con meno di sei membri". Nella diocesi di Nicastro furono chiuse una quindicina di case religiose e fra queste quella degli Agostiniani di Curinga”. Gioacchino Murat firmò il Decreto del 1809 che soppresse le corporazioni religiose incamerandone i beni. In seguito a questa disposizione i pochi conventi superstiti riaperti durante la Restaurazione, furono nuovamente soppressi in tutta la Calabria e fra questi Santa Maria delle Grazie di Curinga degli Agostiniani. La struttura fu oggetto di lavori di consolidamento e restauro nel 1945 a spese di un privato cittadino e successivamente nel 1966 vi furono eseguiti lavori di intonaco interno ed esterno, fu demolito il tetto a capriate, evidentemente pericolante e fu sostituito da un tetto terrazzato lasciando solo il timpano esterno.
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Consacrato nuovo altare Santuario Madonna della Grazia a Curinga
Cesare Natale Cesareo · 4 anni fa