L'articolo 11 dell'ultimo decreto legge firmato dal presidente del Consiglio Mario Draghi, entrato in vigore da qualche giorno, ribadisce ancora una volta il divieto per gli accompagnatori dei pazienti con disabilità di permanere nelle sale di attesa dei dipartimenti emergenze e accettazione e dei pronto soccorso, fatta eccezione per quelli che abbiano un riconoscimento di disabilità con connotazione di “gravità”, ai sensi dell'articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, i quali, nel rispetto delle indicazioni del direttore sanitario della struttura, possono altresì prestare assistenza anche nel reparto di degenza.
Il ministro per le Disabilità Erika Stefani, ha espresso piena soddisfazione per “gli specifici segnali di attenzione verso le persone con disabilità inseriti nelle nuove misure previste nel nuovo Dl sull'emergenza Covid-19, tra cui la possibilità per gli accompagnatori di poterle assistere anche nei reparti di pronto soccorso e di degenza delle strutture ospedaliere.
Come da quest'ultima affermato in diverse circostanze, le persone con disabilità ed i loro familiari, per troppo tempo, hanno dovuto fare i conti con la paura del ricovero, vivendo l'angoscia di un possibile e talvolta reale abbandono, sottolineando il prezioso ruolo del caregiver nell'assicurare al proprio assistito il sostegno necessario, in un rapporto di reciproca conoscenza, confidenza ed affidamento unico ed insostituibile.
Soddisfazione è stata espressa nei giorni scorsi anche dalle associazioni dei caregiver. “La pandemia e l'emergenza sanitaria - dichiarano - hanno fatto emergere ancora una volta il bisogno e la necessità di dare risposte alle esigenze di salute delle persone con gravi disabilità".
Il nuovo Dl, finalmente, dopo quasi un anno di richieste da parte di associazioni, organizzazioni per la tutela dei diritti delle persone con disabilità e dei caregiver presenti su tutto il territorio nazionale, se da un lato ha previsto la suddetta possibilità degli accompagnatori di poter prestare assistenza ai disabili nei reparti ospedalieri, dall'altro hanno manifestato la loro preoccupazione in merito alla terminologia utilizzata. Nel Dl in esame si parla infatti di ‘accompagnatori' e non di caregiver in senso ampio. Questo ha indotto le associazioni di categoria a pensare che il ruolo dei caregiver non verrà mai riconosciuto, chiedendo al Presidente del Consiglio, a tutti i ministri e alle forze politiche di “convertire in legge l'articolo 11, Comma 5, attraverso un decreto legge, affinché tale norma risulti senza limite temporale e possa rispondere definitivamente al diritto alla salute delle persone con disabilità grave art.3, Comma 3, nel rispetto dell'art. 25 della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, che chiarisce espressamente ed in ogni sua parte, come gli Stati membri debbano garantire la salute del cittadino con disabilità, adeguando i servizi e la loro organizzazione alle diverse peculiari necessità di ciascuno di essi.
Oltre le barriere
Decreto legge Draghi, caregiver in ospedale con il paziente disabile: si può
Mirella Madeo · 4 anni fa