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Attualità

La vicinanza della Chiesa nella pandemia nel libro di don Pino Latelli

A.V. · 4 anni fa

Prefazione a cura del vescovo Giuseppe Schillaci

Pensieri, riflessioni, conversazioni avute con i singoli fedeli e i gruppi parrocchiali nelle fasi più dure della pandemia. Una testimonianza di vita e di fede nell'anno del Covid 19 il libro “La vicinanza della Chiesa al tempo della pandemia” scritto da don Pino Latelli, con la prefazione del vescovo Giuseppe Schillaci, presentato nella Chiesa del Carmine.
Edito da Massimo Iannicelli Editore, il libro raccoglie una serie di articoli curati dalla giornalista Lina Latelli Nucifero che riprendono alcuni momenti vissuti da don Pino e dalla comunità parrocchiale nell'ultimo anno segnato dalla pandemia e dalle sue conseguenze sul piano sanitario, sociale ed economico, lungo un filo conduttore rappresentato dal richiamo alla preghiera e alla fiducia in Dio come porta della speranza in un tempo di disorientamento e smarrimento. Dopo il salute del parroco della comunità del Carmine don Pasquale Di Cello e l'introduzione al libro da parte della giornalista Lina Latelli e dell'editore Massimo Iannicelli, l'autore ha messo in evidenza la complessità vissuta dai sacerdoti che un anno fa, da un momento all'altro, si sono trovati a dover celebrare da soli senza i propri fedeli, sperimentando nuove forme e nuove modalità di vicinanza spirituale e di sostegno pastorale. Nel libro, don Pino fa più volte riferimento al magistero di Papa Francesco e ai messaggi del vescovo Schillaci, punti di riferimento per credenti e non che nel corso dell'ultimo anno, di fronte alla sofferenza e alla morte, si sono ritrovati impotenti e fragili. Un invito all'unità, a preparare il futuro ripartendo da ciò che ci unisce come comunità, quello del vescovo Giuseppe Schillaci che, citando Papa Francesco, ha ribadito la centralità del messaggio del Concilio Vaticano II nella vita della Chiesa, indicando nei verbi della pagina evangelica del Buon Samaritano “lo stile che ogni cristiano e tutta la Chiesa è chiamata ad assumere per essere sempre più conformata a Cristo. Il Samaritano vide, ebbe compassione, si fece vicino, ebbe cura di lui. Come Cristo, così la Chiesa: è questo che siamo chiamati a fare per essere una Chiesa capace di testimoniare quella vicinanza all'uomo che viene da Cristo. Oserei dire: impariamo ad avere cura della cura delle persone”
Gli interventi sono stati intermezzati dai brani musicali cantati dal soprano Esterina Muraca accompagnata alla tastiera da Maria Francesca Colella.