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Psicologia e dintorni

Social network: il sottile confine tra libertà, etica, regole

Lia Pallone · 4 anni fa

Il tema è quello della regolamentazione delle piattaforme social con regole precise come l'editoria

2009: Facebook (FB), social media lanciato negli USA nel 2004, entrò nelle nostre vite e, dando l'illusione di facilitare le comunicazioni e le relazioni, iniziò ad appropriarsi di tutti i dati sensibili e non , gusti, idiosincrasie,tendenze, idee politiche, idee creative, dinamiche interpersonali, progetti, influenze, collegamenti, per ricavare profitto dalla stessa loro vendita.
Da un po', e, superata l'euforia di una comunicazione facilitata oltre che “gratuita”, che oltrepassava i confini del circoscritto mondo individuale, è sempre più chiaro che FB è un grande “database” di dati economici e commerciali, un grande “occhio” sulla vita privata e sociale di tutti, una “spia” di dimensioni mondiali, abile nel sottrarre al singolo ed ai gruppi quanto funzionale ai propri scopi.
Solo nel 2018,tuttavia, emerse lo scandalo di un FB estorsore, allorquando fu rivelato che “Cambridge Analytica” aveva raccolto e usato i dati personali di milioni di utenti senza il loro consenso, per scopi di propaganda politica. Fu chiaro che nulla era così gratuito! L'evento segnò lo spartiacque che consentì di mettere il fuoco sull'assenza di standard etici dei social media: le associazioni dei consumatori chiesero maggior protezione dei dati degli utenti online ed in materia di diritto alla privacy su Fb e su tutti i social che succedettero …Twitter, Instagram, Flickr, Youtube.
Recentemente, alla luce degli ultimi avvenimenti americani, si indaga sul ruolo e sull'influenza svolta dai social media nelle insurrezioni che si sono verificate anche in passato, vedi la primavera araba, e vivace è la discussione sulla decisione presa da Marc Zuckerberg, titolare di Fb e di altri social media, sulla eliminazione del profilo Twitter di Ronald Trump cui si è associato anche Youtube nelle ultime ore cancellandone il canale .
Si prospetta in modo incisivo il tema della libertà di espressione sui social. Gli opinionisti si sono già rigorosamente schierati a sostenere i pro e i contro sulla decisione di oscurare Trump, tendenzialmente contrari sulla modalità e non sui contenuti che andavano censurati. Il vero tema, infatti, è quello della regolamentazione delle piattaforme social che, come l'editoria, devono avere margini netti ed essere assoggettate ad un' etica che non conceda deviazioni e sollecitazioni estreme ed eversive. Oscurare Trump nei contenuti più che negargli il profilo poteva essere una soluzione alternativa. Per quanto può aprirsi un ulteriore dibattito sulla “persuasione subliminale” ossia la possibilità che alcuni messaggi contengano stimoli sensoriali percepiti al di sotto della soglia della coscienza e che, pertanto, inducano ugualmente a comportamenti pilotati dal “volere” dei potenti : ne sono esempio i discorsi dello stesso Trump che per nulla sembravano presagire alla sommossa di popolo avvenuta nel Campidoglio americano.