·

Cultura e Società

Sempre un successo al Politeama il recital di poesie di Francesco Longo

Paolo Emanuele · 12 anni fa

Pubblico delle grandi occasioni l’altra sera al Teatro Politeama di Lamezia Terme per il recital di poesie di Francesco Longo, l’annuale –e ormai tradizionale- manifestazione, organizzata con il patrocinio del Comune di Lamezia, in collaborazione con le Associazioni Culturali “Anthurium”, di cui è presidente Francesco Ruberto e “TerreMobili”. Ideato e coordinato dallo stesso Francesco (per gli amici “Ciccio”) Longo, il recital “Poesie d’amore”, giunto quest’anno alla sua decima edizione, è stato condotto magistralmente dalle splendide Letizia Rocca e Luisa Vaccaro e ha avuto come interpreti le artiste Rosina Paonessa e Caterina Menichini, che hanno declamato in maniera brillante, tra le tante, poesie di Dorothy Parker, Guillem Apollinaire, Jean Genet, Sylvia Plath, Derek Walcott nella prima parte. “E dopo aver ascoltato la poesia dei grandi colossi, sentirò la mia mano davvero debole per l’aspettativa del pubblico, ma sono certo che alla fine il tutto renderà infinitamente felici i presenti, contenti anche di aver trascorso una piacevole serata”. Così un sempre emozionato e modesto Francesco Longo ha introdotto la seconda parte della manifestazione, dedicata alle sue poesie, dove il qualificato pubblico ha potuto apprezzare la carrellata di liriche dell’autore, sempre declamate da Paonessa e Menichini.

Tutte le poesie proposte nel corso del recital, al quale hanno collaborato Pino Elia, Angela Mercuri e Ivana Muraca, con la bella scenografia curata da Luigi Albanese, Cesare Mercuri e il tecnico Enzo Giudice, sono state accompagnate dalle note musicali, eseguite in maniera impeccabile alla chitarra da Vittorio Viscomi, all’arpa da Paola Testa e al flauto da Magda Muscia.

Dunque, il tema dell’amore è stato dominante l’altra sera al Politeama, perché “l’amore che nel mondo classico era considerato la divinità più antica e misteriosa –si riporta da una nota-, è da sempre un tema privilegiato della poesia: forse per il suo carattere di omaggio alla persona amata e forse perché, attraverso la magia e la musicalità delle parole, i versi riescono ad evocare quell’essenza misteriosa che si esprime nella gioia e nel pianto, nel desiderio e nell’appagamento”.

Prima della chiusura del sipario, Ciccio Longo ha voluto ringraziare così: “con l’umiltà che ci contraddistingue, vi diciamo grazie per l’ascolto silenzioso e partecipato, sperando di aver contribuito a far nascere un piccolissimo fiore dal deserto; e poiché non vogliamo intorbidire la poesia con altri suoni, vi lasciamo con nella testa la poesia”.

Il lungo applauso tributato dai presenti ha confermato di aver apprezzato l’ora di spettacolo e, nel suo genere, la manifestazione, che tra l’altro negli anni scorsi ha registrato interventi qualificati, come quello del prof. Renzo Mulato, filosofo contemporaneo di fama internazionale, il quale ha elogiato il poeta lametino Francesco Longo per questa sua iniziativa, “una magia unificata –l’ha definita-, tra testo poetico e musica”, evidenziando, vista la nutrita presenza in sala, “come nel territorio calabrese e, quindi, nel Sud, vi siano persone che hanno gusto letterario e amano la poesia; e come questa sia una terra ricca di talenti e di fascino”.