Il vescovo Giuseppe Schillaci ha invitato i bambini della prima comunione a non cercare l'interesse proprio ma quello degli altri
“Chiedete a Maria di essere sempre piu' uniti”. Cosi' il vescovo Giuseppe Schillaci, rivolgendosi ai bambini che domenica scorsa hanno ricevuto la prima comunione nella chiesa della Pieta'.
“Essere in comunione con Dio – ha aggiunto Schillaci - significa essere in comunione tra noi con stile, con rispetto verso gli altri. Non fate nulla per rivalita'. Ciascuno non cerchi l'interesse proprio ma quello degli altri. Questo significa essere cristiani autentici che fanno la volonta' di Dio, come ha fatto Maria, vera Discepola”.
Un momento importante per la comunita' lametina, un periodo in cui, cosi' come sta avvenendo in tutto il mondo, si vive con l'incertezza del futuro a causa della pandemia che dallo scorso febbraio sta attraversando le nostre strade. Un periodo difficile rispetto al quale lo stesso papa Francesco, tra le altre cose, ha sottolineato che “se c'è qualcosa che abbiamo potuto imparare in tutto questo tempo, e' che nessuno si salva da solo. Le frontiere cadono, i muri si sgretolano e tutti i discorsi fondamentalisti si dissolvono di fronte a una presenza quasi impercettibile che manifesta la fragilita' di cui siamo fatti”.
La Chiesa di Lamezia, quindi, intende ripartire e lo fa cogliendo l'opportunita' della prima comunione dei bambini, un momento che, come ricorda il Vescovo ai piccoli della Pieta' , e' una di “quelle situazioni che restano scolpite nel cuore e nella mente. Nessuno di noi dimentica la prima comunione – ha aggiunto - . E' un gran giorno per voi, e' un gran giorno per la comunita'. Nella festa di Maria ciascuno di voi puo' incontrarsi per la prima volta con il Signore e voi stasera per la prima vota avete incontrato il Signore che poco fa ci ha parlato”.
Infine, la sollecitazione ad essere cristiani e, quindi, “a fare la volonta' del Padre” perche' “i cristiani fanno la volonta' del Padre in quanto siamo alla sequela di Gesu' e tutti siamo chiamati nella Vigna del Signore”. Il Vangelo, infatti, “non e' soltanto una teoria, un dire”.