·

Attualità

"È tempo di fare le cose in grande per la nostra terra"

Redazione · 4 anni fa

“È tempo di fare le cose in grande per la nostra terra”. Questo l'appello che il procuratore Nicola Gratteri ha rivolto ai giovani nel corso dell'incontro “Dark Money: per le mafie si scrive crisi, ma si legge opportunità” organizzato dal progetto Policoro Calabria.
Per Gratteri i giovani devono essere “giusti, educati e fermi. Bisogna studiare i bandi europei – ha aggiunto - , le opportunità vere di sviluppo per i giovani arrivano da lì, poi bisogna mettere una tenda davanti alla cittadella regionale e parlare con i dirigenti per far conoscere e comprendere i bandi che possono dare tanto ai giovani calabresi.”
Da qui l'idea: “Un'università del turismo a Lamezia Terme, nei locali che resteranno liberi della Fondazione Terina, interessarsi ai beni confiscati fino ad essere duri e scortesi quando nell'affidamento si verificano trattamenti di serie A e di serie B per le associazioni. Stiamo vivendo un momento estremamente delicato – ha concluso - , soprattutto per i precari e le persone più fragili, c'è bisogno di soldi subito, ma questo non significa che non si possa e non si debba vigilare su questi fondi, altrimenti si rischiano solo distorsioni che favoriscono le mafie. Dobbiamo vigilare sui nostri territori, perché in questo momento la ‘ndrangheta guarda alle opportunità della crisi ed è fondamentale non lasciare solo chi è più in difficoltà”.
L'apertura dell'incontro tra tutti gli animatori di comunità della regione, coordinato da fratel Stefano Caria e Monica Tripodi, è stata affidata alla testimonianza di Michele Albanese, giornalista da anni sotto scorta, per aver denunciato l'ormai emblematico “inchino” di Oppido.
Albanese coinvolto, ormai 25 anni fa, nella nascita di Progetto policoro da don Mario Operti, ha evidenziato che “la Calabria può essere salvata se ognuno di noi capisce che deve dare qualcosa, che bisogna rinunciare ciascuno ad un pezzo, per raggiungere un bene comune e aiutare la nostra comunità”, sottolineando come “ci sia bisogno di coerenza, coraggio e credibilità per sconfiggere la ‘ndrangheta che opprime e blocca settori strategici come l'agroindustria, il turismo e la ristorazione”.
Quindi, nel rispondere alle domande degli animatori di Progetto policoro, li ha esortati “a comunicare, a dare segnali forti di presenza e di essere comunità, di sostenersi a vicenda anche se si opera in territori lontani, perché le mafie vincono quando si è soli”.
Presente all'incontro anche il vescovo della diocesi, Giuseppe Schillaci che ha messo l'accento sulla “fondamentale capacità di essere resilienti e resistenti oggi, resilienti nei territori e resistenti alle spinte della ‘ndrangheta; doti che devono essere accompagnate dalla creatività che è la vera chiave di sviluppo per i giovani e di speranza per il nostro Paese”.
A portare i saluti della cittá è stato il sindaco, Paolo Mascaro, che ha ringraziato Policoro per aver scelto Lamezia Terme come sede dell'evento.