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La parola del Vescovo

Non ci abbandoniamo a tristezze, chiusure e lamentele

Giuseppe Schillaci, Vescovo · 4 anni fa

Messaggio del Vescovo al clero in occasione della memoria di San Giovanni Maria Vianney, patrono dei sacerdoti

Carissimo fratello in Cristo,
in occasione della memoria liturgica del Santo Curato d'Ars vorrei esprimere la mia gratitudine al Signore per il tuo ministero presbiterale che porti avanti con la tua vita e nella tua vita a vantaggio dei fratelli e delle sorelle della nostra Chiesa che è in Lamezia Terme.
Grazie per la disponibilità mostrata in questo tempo difficile per la nostra terra, per l'Italia e per mondo a causa della pandemia che ha portato e continua a portare sofferenza, morte, ma anche tanto spirito di solidarietà, prossimità e di tenerezza.
Dal Santo di Ars attingiamo sempre di più la capacità umile di servire la nostra gente soprattutto quella che per la mentalità di questo mondo non conta nulla.
Tutto questo, lo diciamo e lo affermiamo con piena convinzione, perché dinanzi a noi e con noi c'è l'Unico Necessario: il Dio di ogni bontà, di ogni misericordia e di ogni tenerezza. Grazie di vero cuore per il tuo ministero!
E poi permettimi di incoraggiarti con le stesse parole del Signore: "Coraggio, sono io non temere" cfr Mc 6,45. (Mi sia permessa questa licenza, quello che il Signore rivolge a tutti i discepoli lo rivolge a ciascuno di loro, a ciascuno di noi, ci siamo tutti nessuno escluso). È una vera e una bella consolazione!!! Perchè è Lui il Signore a infondere fede, fiducia e coraggio in ogni circostanza. Perciò non ci lasciamo cadere le braccia e non ci abbandoniamo a tristezze, chiusure e lamentele che sempre e comunque ci allontanano il cuore dalla fonte dell'Amore a cui abbiamo consacrato noi stessi e verso cui incessantemente siamo invitati ad andare, per domandare aiuto ed invocare dal profondo della nostra esistenza il suo Amore.
Il Santo Curato d'Ars ci insegni ad uscire sempre da noi stessi per guadagnare i fratelli e le sorelle a Cristo: l' Unico nostro bene a cui consegniamo continuamente noi stessi e da cui non vogliamo mai staccarci per separarci.
Augurandoti un ministero presbiterale sempre più fecondo, rendo lode, onore e gloria al Signore, nei secoli dei secoli Amen.