Nel nostro guscio, nulla in comune con la monade di Leibnitz
la vita non è poi così monotona.
Ho posto in un vaso l’iris appena colta sul balcone
mentre sui rami fioriti del ciliegio
incomincia la danza indifferente delle api.
Io ricamo tu scrivi
Io scrivo tu fai un solitario
tu discetti di Misericordia
io produco arrabattate cronistorie
insieme programmiamo i piatti del giorno
poi tu metti a tavola,
mentre io riordino libri
riscoprendo letture dimenticate.
No, noi non siamo monadi di Leibnitz
se siamo tutti interconnessi
se l’amore può viaggiare a distanza
sulle frequenze di una videochiamata
di un’emoticon.
Se possiamo soffrire per chi muore a grappoli
per chi affonda in abissi di miseria e solitudine
se preghiamo con il Vecchio Cireneo
che ha assunto sulle sue spalle tutte le croci del mondo:
sempre però a distanza, ogni volta lavandoci le mani.
Dal nostro guscio fragile
erigiamo muri d’aria
argini a nemici inafferrabili,
gli ultra corpi di un vecchio film.
Le antiche fortezze le prendevano per fame
noi ostaggi della nostra sazietà.
No, non siamo monadi senza né porte né finestre
però sull’uscio di casa
il tempo si è rappreso in uno spasimo
Cultura e Società
Nel nostro guscio
Aldina Mastroianni · 5 anni fa