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Vita diocesana

L’uomo di oggi tra storia e fede

Vincenzo Rimedio, Vescovo Emerito · 5 anni fa

Attualmente, per la situazione che stiamo vivendo, in presenza del coronavirus, non ci interessa la posizione culturale dell’uomo ma quella esistenziale. È una brutta storia questa presente che non ci aspettavamo e non risulta negli annali del passato. Comunque è bene renderci più conto delle insidie che possono turbare la nostra vita e poter con l’aiuto della ragione e della fede ovviare ad esse. Come aspettiamo con ansia la scoperta dell’adeguato vaccino che ci mette fuori pericolo della vita!
Ma ci domandiamo: da dove origina questa epidemia? La mia non può essere una risposta scientifica ma fondata sulla Rivelazione contenuta nella Scrittura.
San Paolo nella lettera ai Romani 8, fa prima questa premessa: “Ritengo che le sofferenze del momento presente non sono paragonabili alla gloria futura che dovrà essere rivelata a noi”. E continua venendo incontro al nostro domandarci: “La creazione stessa attende con impazienza la rivelazione dei figli di Dio; essa infatti è stata sottomessa alla caducità”
Il peccato originale commesso, com’è noto, da Adamo e da noi ereditato, ha introdotto nel creato, nella natura una proiezione di sé, cioè come un vuoto di stabilità e di ordine, dal quale scaturiscono i frequenti sconvolgimenti.
La nostra esperienza è precisamente uno di questi sconvolgimenti: Dio, Padre di tutti noi, ci liberi!
Possiamo dire, che data la situazione drammatica, la nostra fede si è come svegliata: riconosciamo i nostri limiti umani, valutiamo meglio ciò che è essenziale e soprattutto alziamo gli occhi al Cielo e ci convinciamo dell’esigenza di vivere gli uni gli altri insieme, in solidarietà e, secondo il Vangelo, come fratelli.
Ci prepariamo intanto ad accogliere per la Pasqua, quello che può essere il messaggio del Vescovo Diocesano Giuseppe, messaggio che sta preparando per la Chiesa di Lamezia