Oggi i Pastori, che ne avranno la possibilita' si recheranno da soli a un Cimitero della propria Diocesi per un momento di raccoglimento, veglia di preghiera e benedizione
L’immagine dei mezzi militari, che trasportano le bare verso i forni crematori, rende in maniera plastica la drammaticita' di quello che il Paese vive. Per il rispetto delle misure sanitarie, tanti di questi defunti sono morti isolati, senza alcun conforto, ne' quello degli affetti piu' cari, ne' quello assicurato dai sacramenti.
Le comunita' cristiane, pur impossibilitate alla vicinanza fisica, non fanno mancare la loro prossimita' di preghiera e di carita'. Tutti i giorni i sacerdoti celebrano la Santa Messa per l’intero popolo di Dio, vivi e defunti. L’attesa e' per la fine dell’emergenza, quando si potra' tornare a celebrare l’Eucaristia insieme, in suffragio di questi fratelli.
Nel frattempo, la Chiesa italiana pone un segno eloquente: venerdi' 27 marzo i Pastori, che ne avranno la possibilita' si recheranno da soli a un Cimitero della propria Diocesi per un momento di raccoglimento, veglia di preghiera e benedizione. L’intenzione e' quella di affidare alla misericordia del Padre tutti i defunti di questa pandemia, nonche' di esprimere anche in questo modo la vicinanza della Chiesa a quanti sono nel pianto e nel dolore.
Sara' questo “il Venerdi' della Misericordia” della Chiesa italiana; un Venerdi' di Quaresima, nel quale lo sguardo al Crocifisso invoca la speranza consolante della Risurrezione.