Lettera agli italiani di un sacerdote libanese che vive da anni a Roma: "Qui si rispetta l’essere umano nella sua vita e nella sua salute"
Fiero di essere in Italia!
Sono tornato a Roma il 5 marzo 2020 per prendere le mie cose e rientrare per raggiungere la mia nuova missione nella diocesi di Saida nel Sud del Libano, e continuare il rapporto tra l’Italia e il Medio Oriente, dopo tanti anni in Italia. Ma Covid19 aveva altri progetti per me come per tutto il mondo. Mi ha bloccato a Roma.
Fiero di essere in Italia! Sembra strano questo titolo in questi giorni in cui il Covid19 sta mettendo in ginocchio l’Italia. Sarebbe piu’ logico dire ho paura di esserci.
Ma no, sono veramente fiero. Non perche’ mi trovo nel paese dei romani che hanno trasmesso cultura e diritto a tutto il mondo, ne’ perche’ vivo in una natura magnifica di mare e montagne, ne’ perche’ ammiro Leonardo Da Vinci e tanti artisti, santi e celebri italiani, ne’ perche’ si mangia la buonissima pizza, ne’ perche’ l’Italia e’ un paese ricco e organizzato come altri paesi in Europa e nemmeno perche’ c’e’ il Vaticano e il Papa che sono per me sacralita’ e riferimento…
Sono fiero perche’ qui si rispetta l’essere umano nella sua vita e nella sua salute. Un amico iracheno, che si trovava a Roma, ha avuto un infarto, e’ stato ricoverato in ospedale per quasi un mese e mezzo. Tutto quello che ha dovuto pagare, sono stati i fazzoletti che voleva comprare fuori e forse qualche cosa di molto personale. Un altro amico libanese aveva un cancro: fu ospedalizzato gratuitamente, e posso dire che questa ospedalizzazione ha realizzato un miracolo salvandolo dalla malattia.
Sono fiero perche’ l’Italia accoglie chi si rifugia. (Anche se ho le mie idee a questo proposito che spero di proporre in un articolo a parte). A proposito anch’io oggi, in questo periodo di quarantena, sono alloggiato da un caro amico generoso che ha nel cuore il mio paese, il Libano.
Sono fiero perche’ ho scoperto che gli italiani sono i piu’ pacifici e i piu’ amati in Libano, come lo sono, credo, in tutti i paesi dove hanno svolto missioni di pace o altre missioni. Hanno rispetto e deferenza per le altre culture. Accolgono e si adeguano.
Pure in questi giorni di calamita’ del maledetto virus, che ha colpito l’Italia in prima linea e che sembra aver reso questo popolo piu’ debole e piu’ stanco di tutti,… sono fiero di essere in Italia!
Fiero, forse perche’ per natura mi piace essere vicino ai piu’ deboli, e le mie simpatie vanno sempre in direzione dei perdenti: ho una vocazione quasi innata, istintiva per i perdenti.
Fiero sicuramente, per altro lato, perche’ vedo tanta gente che opera per il bene degli altri in silenzio senza pretendere niente, portando avanti la dignita’ della persona umana in ogni eta’ e situazione. Un altruismo senza polemiche. Medici, sacerdoti, volontari, tutti pronti al sacrificio! La vitalita’ della gente, la voglia di vivere la gioia nonostante le difficolta’ non mancano.
Cari italiani, anche se mi considero gia’ italiano perche’ sono tanti anni che vivo in Italia, mi rivolgo a voi come straniero, per dirvi che siete magnifici e semplici, bellissimi e umili, forti e modesti, accoglienti e gioiosi…
Mi unisco alle vostre preghiere, ai vostri sacrifici, ai vostri applausi e ai vostri canti. Espongo non sul balcone solamente, ma nel cuore, il tricolore, colori anche della mia bandiera…
Presto il Covid19 sara’ estinto. Il vostro zelo invece non verra’ mai cancellato ma diventera’ esortazione per il futuro. Materialmente resto a casa, spiritualmente sono vicino a tutti, chierici e laici che alzano le preghiere, operatori tecnici e medici, a tutti gli ammalati soprattutto i piu’ deboli, quelli che non hanno neanche acqua per lavare le mani.
Condivido con voi questi pensieri, oggi il 25 marzo 2020. Gabriele sta portando la buona notizia a Maria. In Lei, madre di tutti, ci sara’ salvezza... e il Signore sara’ piu’ glorificato.
Capisco che nessuno e’ perfetto, l’Italia ha i suoi difetti, ma credo che l’Italia si liberera’ dalla corruzione e dai sistemi alterati per diventare il Paese non solo piu’ ricco, ma anche piu’ umano di tutta l’Europa. Rimarra’ la culla della cristianita’, ma non solo, anche la culla dell’umanita’. Il bene fara’ piu’ notizia, il cittadino, ogni persona sara’ piu’ al centro dell'interesse del sistema… Ed io saro’ italiano.