La lettera del vescovo inviata ai presbiteri
Carissimi presbiteri,
come Chiesa diocesana, eleviamo la nostra preghiera a Dio in questo tempo di sofferenza e di smarrimento. La nostra preghiera è preghiera di vicinanza a quanti sono colpiti dal virus e ai loro familiari. È supplica a Dio per i medici e gli infermieri delle strutture sanitarie. È preghiera per tutta la nostra comunità perché il timore e la paura cedano il passo alla fiducia in Dio e nella sua provvidenza.
Sento di voler condividere quando il Cardinale Gualtiero Bassetti, Presidente della CEI, ha detto a margine degli ultimi provvedimenti governativi.
A questo punto, il pieno rispetto delle disposizioni governative esprime la doverosa disponibilità a condividere fino in fondo le difficoltà che il Paese sta attraversando: è il momento di una corresponsabilità nella quale la Chiesa porta il suo contributo di preghiera, di speranza e di prossimità. Questa prova deve poter costituire un’occasione per ritrovare una solidarietà che affratella.
Pertanto, alla luce del DPCM (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) del 4 marzo 2020, oltre alle misure già prese come CEC il 24 febbraio e alle sospensioni delle attività di catechesi e di oratorio, bisognerebbe anche prevedere:
- la sospensione di ogni altra attività pastorale, compresi i pellegrinaggi nei santuari diocesani e regionali e in altri luoghi di culto;
- che il sacerdote che presiede la celebrazione eucaristica (feriale o domenicale) o altri momenti di preghiera vigili affinché i fedeli, all'interno delle chiese, rispettino tra di loro una distanza di sicurezza di almeno un metro (cfr. art. 1 c. 1 let. b);
- che la stessa distanza di almeno un metro sia rispettata anche per il sacramento della riconciliazione;
- che in tutte le chiese sia presente all'ingresso una soluzione idroalcolica per il lavaggio delle mani (cfr. all. 1 let. a)
- che durante la celebrazione eucaristica, se concelebrata da più sacerdoti, i sacerdoti per comunicarsi non utilizzino lo stesso calice (cfr. all. 1 lett. e)
- che sia assicurato che le chiese siano pulite con disinfettanti a base di cloro o di Alcol;
Queste disposizioni, fatte salve eventuali modifiche qualora necessarie, valgono fino a nuovo provvedimento mio o della Conferenza episcopale calabra.