Concelebrazione del vescovo, Giuseppe Schillaci, in occasione della festa di San Sebastiano protettore dei vigili urbani
“Oggi tutti quanti dobbiamo fare sacrifici per il bene della citta', per il bene comune, per il bene di tutti. Dobbiamo fare squadra per il bene di ciascuno e di tutti”. Questa la sollecitazione del vescovo della Diocesi di Lamezia Terme, Giuseppe Schillaci, al termine della concelebrazione eucaristica in onore di San Sebastiano, protettore dei vigili urbani.
“Sono stato qui in estate ed oggi sono ritornato – ha detto Schillaci ad inizio della celebrazione – . Sono contento perche' c'e' un sindaco, una giunta, un consiglio comunale ed io vorrei rappresentare tutti, soprattutto quelli che non contano niente”.
Nel corso dell’omelia, il vescovo ha ricordato come “in questa memoria di san Sebastiano abbiamo chiesto una virtu' che e' quella della fortezza e per chi vigila e' importante questa virtu': il compito di chi e' posto al comando e' quello di sorvegliare e dal profondo del nostro cuore chiediamolo per la nostra citta'. Gesu' – ha poi detto, facendo riferimento alle letture del giorno - pone degli atti, degli atteggiamenti che non erano in linea con cio' che si faceva. Gesu' e' venuto per portare uno stile differente. Papa Francesco ci direbbe: avviamo processi. Oggi i tempi sono difficili. Proviamo a scardinare certi processi ed avviamoli con coraggio. Il signore Gesu' – ha affermato ancora Schillaci - e' venuto a portare una novita'. E' il nuovo e non si puo' stare li' a guardare indietro. Oggi ci sono cose nuove ed e' con queste novita' che bisogna fare i conti: la nostalgia e' bella ma e' l'oggi che ci deve interessare. Nessuno versa il vino nuovo in otri vecchi e con coraggio bisogna fare i conti con le novita', con l'oggi”.
Infine, un pensiero alle nuove generazioni: “I giovani di oggi amiamoli per come sono. Lasciamoci prendere dalle loro istanze. Nella nostra Lamezia sabato e domenica c’e’ un bel po' di giovani che viene anche da Catanzaro. Ci sono istanze, novita' e bisogna starci, vigilare. Vigilanza e' rapporto umano. Sono persone e come tali vanno accompagnate”.
“Noi – ha concluso - possiamo vivere una religiosita' di forme, oppure di una Parola che apre il mio cuore agli altri, all'amore. E' a questa obbedienza della fede che dobbiamo aprire tutta la nostra esistenza. Liberiamoci da certe forme ed andiamo all'essenza, a cio' che conta e costruire una civilta' dell'amore”.
Al termine della concelebrazione eucaristica, il vice comandante Aldo Rubino, che ha consegnato una targa ricordo al vescovo, tra le altre cose, nel ringraziare i presenti, ha fatto notare che “nell’ultimo anno sono accadute molte cose che hanno visto il Corpo impegnato in attivita’ poliedriche, ma siamo riusciti a superare le difficolta’ perche’ abbiamo sempre posto al centro i cittadini, la comunita’ lametina, da proteggere e rassicurare, garantendo sempre la presenza sul territorio specie nei momenti critici”