Omelia pronuciata da Monsignor Luigi Cantafora in occasione della celebrazione diocesana del Corpus Domini nella Chiesa di S. Benedetto. La processione con il Santissimo Sacramento ha raggiunto l'ospedale "Giovanni Paolo II"di Lamezia Terme
.«Allora Egli prese i cinque pani … li benedisse, li spezzò». Il racconto dell’evangelista Luca riguarda la moltiplicazione dei pani compiuta da Gesù nel deserto.
La moltiplicazione dei pani nel deserto è il gesto attraverso cui ognuno di noi può avere una qualche comprensione dell’Eucarestia.
Quanto è accaduto «quando il giorno cominciava a declinare in un deserto», accade ogni volta che celebriamo l’Eucarestia.
Che cosa è accaduto nel deserto? è accaduto che un popolo affamato, ed incapace di saziare la propria fame da se stesso o di essere saziato da altri, riceve da Gesù una tale abbondanza di cibo da non avere più fame. «Tutti mangiarono e si saziarono e delle parti loro avanzate furono portate via dodici ceste».
La fame di cui soffre l’uomo non è solo quella fisica. C’è una fame di senso che fa sentire i suoi morsi con forza ancora più grande! Esiste nel cuore umano una fame per un cibo che sia risposta al nostro desiderio di felicità piena, cioè di vita vera non più minacciata dalla morte, di verità non più oscurata dalla menzogna, di amore non più oscurato dal peccato.
Certamente, anche noi possediamo «cinque pani e due pesci»! ovvero anche noi abbiamo a disposizione beni limitati, ma essi non sono capaci di saziare il desiderio umano.
Eppure noi continuiamo a illuderci che l’uomo possa saziarsi con le cose finite.
È questo l’errore grande dell’uomo: ritenere che il cuore umano possa essere saziato dai cinque pani e due pesci di cui l’uomo dispone.
«Inquieto è il nostro cuore e non trova pace finché non riposa in Te» scrive S. Agostino. Questa è la grande verità sull’uomo. «Allora Egli prese i cinque pani e i due pesci e, levati gli occhi al cielo, li benedisse, li spezzò e li diede». Ecco l’azione di Dio in Cristo!
Egli sazia l’uomo affamato; egli compie il cuore dell’uomo e lo fa, alzando gli occhi al cielo.
Il mistero dell’Eucarestia che noi celebriamo solennemente con fede e devozione in questo giorno, è mistero d’amore, in quanto è il mistero che sazia la fame di ogni vivente.
È il mistero d’amore che sazia i nostri cuori!
Il giorno del Corpus Domini è il giorno in cui il cristiano rinnova la sua fede nella verità che solo Cristo può saziarlo. Niente e nessuno potrà colmare la sete del cuore dell’uomo, se non Dio stesso. Con Teresa d’Avila confessiamo: «Solo Dio basta!».
Tutti ricordiamo il brano delle Beatitudini sia nel Vangelo di Luca che di Matteo. Ora il termine beato in greco è “macarios” che significa appunto “sazio”. Quindi i beati sono i sazi!
E quando il Signore dice: «Beato chi ha fame e sete di giustizia perché sarà saziato» non fa altro che dirci che solo in Cristo noi possiamo trovare la vera giustificazione, ovvero l’autentica relazione con Dio e con i fratelli.
Allora beati noi se sapremo saziarci di Dio!
Sorelle e fratelli carissimi, «Sia Cristo il nostro cibo, Sia Cristo l’acqua viva, in Lui gustiamo sobri l’ebrezza dello Spirito».
Cristo esce con noi nella processione, passando vicino l’ospedale della nostra città. Lì troviamo la carne sofferente di Cristo: i nostri ammalati. Lì troviamo il nostro tesoro: un calvario di dolore, irrorato dalla grazia di Dio.
Venga Cristo a starci vicino e a saziare la nostra precarietà e fragilità.
Solo Cristo ci basta, solo Cristo ci sazia, solo Lui è fonte e dono di vita. Amen