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Cultura e Società

Torna agli antichi splendori la statua dell’Immacolata di Soveria Mannelli

Antonio Cavallaro · 6 anni fa

La scultura è un’opera della seconda metà del Settecento dell’artista napoletano Giuseppe Picano

È stata svelatoa nel corso di una suggestiva cerimonia lo scorso 7 dicembre la pregevole statua dell’Immacolata che si venera da oltre duecento anni nella chiesa parrocchiale di San Giovanni di Soveria Mannelli.
L’opera è stata restituita alla comunità dopo un restauro certosino condotto con singolare maestria da Mario Bomba, restauratore abruzzese che vanta al suo attivo numerosi lavori ed è annoverato tra i collaboratori di fiducia di Palazzo Spinelli di Firenze, certamente tra i più autorevoli istituto di restauro e custodia dei beni artistici e culturali italiani.
Il restauro, diretto dallo studioso calabrese Santo Pascuzzi che si è avvalso della consulenza dello storico dell’arte Gianfrancesco Solferino, ha consentito di riportare alla luce un autentico capolavoro che “giaceva” sepolto sotto numerosi strati di pittura frapposti ad almeno quattro strati di colla mista a gesso.
«Questo restauro – ha commentato Solferino – restituisce in tutta la sua ritrovata dignità e bellezza un pregevole esempio di scultura lignea del Settecento napoletano. Pregevole non solo per l’esecuzione ma anche per la concezione figurativa che non può prescindere dal modello a cui questa statua certamente si ispira che è quello più celebre dell’Immacolata di Bivongi».
Della statua di Soveria, Solferino si è di recente occupato in un documentato articolo sulla scultura lignea in Calabria pubblicato sull’ultimo numero di «Esperide» all’interno del quale lo studioso attribuisce la statua soveritana al celebre scultore napoletano Giuseppe Picano, o quanto meno alla cerchia ristretta dei suoi collaboratori. L’attribuzione nasce appunto dal raffronto con la statua quasi gemella di Bivongi la cui paternità e certamente documentata e da quello con la stupenda Immacolata conservata ad Agira (Enna) con la quale condivide le medesime immagini degli angeli che adornano la scultura.
Giuseppe Picano, figlio di un altro celebre scultore, Francesco Antonio, si formò alla scuola di Luigi Vanvitelli e del figlio Carlo e fu collaboratore di Giuseppe Sanmartino (l’autore del celebre e misterioso "Cristo velato” della cappella Sansevero di Napoli) e di Giacomo Colombo che lo tenne a battesimo (non solo artisticamente parlando). Quest’ultimo, anch’egli valente scultore di origini venete, ma formatosi artisticamente a Napoli, tanto che la sua produzione è sicuramente da ascrivere al catalogo degli artisti partenopei, è autore peraltro della stupenda Madonna della Quercia di Conflenti.
Il restauro della statua dell’Immacolata di Soveria verrà presentato dettagliatamente insieme a quello (ancora in corso) del busto di San Giovanni Battista, patrono della città, durante un convegno previsto per il prossimo mese di gennaio sul quale vi daremo presto notizie su queste pagine.