“Come disse una volta un vescovo italiano, la pietà popolare è il sistema immunitario della Chiesa, ci salva da tante cose!”. Lo ha esclamato, a braccio, il Papa, ricevendo oggi in udienza i partecipanti al primo Convegno internazionale per i rettori e gli operatori dei Santuari, in corso a Roma sul tema: “Il Santuario porta aperta per la nuova evangelizzazione”. “Quanto abbiamo bisogno dei Santuari nel cammino quotidiano che la Chiesa compie!”, ha proseguito Francesco, secondo il quale i santuari “sono il luogo dove il nostro popolo più volentieri si raccoglie per esprimere la propria fede nella semplicità, e secondo le varie tradizioni che sono state apprese fin dall’infanzia”. “Per molti versi, i nostri Santuari sono insostituibili perché mantengono viva la pietà popolare, arricchendola di una formazione catechetica che sostiene e rafforza la fede e alimentando al tempo stesso la testimonianza della carità”, la tesi del Papa. “Questo è molto importante”, ha aggiunto a braccio: “Mantenere viva la pietà popolare e non dimenticare quel gioiello che è il numero 48 dell’Evangelii nuntiandi, dove san Paolo VI ha cambiato il nome: da ‘religiosità popolare’ a ‘pietà popolare'”. Sulla centralità dei santuari il Papa è tornato anche al termine del discorso, ancora una volta a braccio. “Il santuario è un posto dell’incontro, non solo col pellegrino con Dio, ma anche di noi pastori con il nostro popolo”, ha fatto notare: “Il sacerdote va al santuario per incontrare il suo popolo: capire il popolo di Dio, senza pregiudizi, con quel fiuto della fede, con quella ‘infallibilità in credendo’ di cui parla il n. 12 della Lumen gentium. Questo incontro è fondamentale: se il pastore nel santuario non riesce a incontrare il popolo di Dio, meglio che il vescovo gli dia un’altra missione, perché non è adatto per quello, soffrirà tanto e farà soffrire il popolo”. Poi il Papa ha citato un aneddoto su “un professore di letteratura, gesuita, che aveva tanta genialità, tutta la vita è stato un professore di letteratura ad alto livello. Poi è andato in pensione e ha chiesto al provinciale di fare qualcosa di pastorale in un quartiere povero, di avere contatto con il popolo, con la gente. Gli affidarono un quartiere di gente pietosa ma molto povera, che andava ai santuari”. Due le cose che il professore in pensione ha imparato, ha riferito il Papa: “Il santo popolo fedele di Dio è ontologicamente ‘olimpico’, vuol dire fa quello che vuole, e metafisicamente ‘artante’: stufa, stanca il popolo di Dio. Aveva capito che il popolo di Dio stanca”.
(Fonte Agensir)
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Papa Francesco: “la pietà popolare è il sistema immunitario della Chiesa”
Redazione · 6 anni fa