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Chiesa

Visita del Papa a Palermo, mons. Lorefice: chiamati a seguire Cristo

Redazione · 6 anni fa

L'arcivescovo di Palermo ha incontrato la stampa per illustrare la visita di Papa Francesco a Palermo nel 25° dell’omicidio mafioso in odium fidei del Beato martire Giuseppe Puglisi

“Il Papa non poteva farci un regalo più grande di questo – ha dichiarato stamani in conferenza stampa l’arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice - non solo venire in Sicilia, a Piazza Armerina, a Palermo, ma proprio in questo giorno così significativo, il venticinquesimo dell'assassinio di don Pino che per i cristiani, non dimentichiamolo, è il giorno invece del martirio, della testimonianza massima. Un cristiano mette in pratica il Vangelo e il Vangelo, prima di essere un insieme di dottrine, è essenzialmente una relazione che spinge la relazione fino a dare la vita per l'Amato”.

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Il significato della presenza del Papa in Sicilia
Il Papa “viene con questa convinzione, che in Sicilia abbiamo tante potenzialità che dobbiamo tirare fuori e lui ci viene a confermare nella Fede e nella via della Giustizia, della nostra Sicilia che è al cuore del Mediterraneo, della nostra Sicilia che conosce povertà, che conosce tante contraddizioni, che conosce ancora i poteri subdoli mafiosi, ma in una Sicilia che è anche al cuore del Mediterraneo, che è abituata all'accoglienza, la Sicilia delle belle contaminazioni, dove le culture e religioni si sono incontrate nel segno esclusivo della celebrazione dell'incontro. E oggi Palermo è chiamata ad annunziare con forza a tutti gli uomini, in particolare ai cristiani, che se siamo seguaci di Cristo, Cristo è colui che spinge il dono di sé fino a tanto, fino a diventare altro rispetto a ciò che è Dio. Paolo ci ricorda ‘da Dio si è fatto uomo, da ricco si è fatto povero’, e il Papa viene a ricordare oggi l'alto valore umano che dobbiamo custodire nel riconoscere nel volto di ogni uomo l'immagine di Dio, al di là del colore della sua pelle”.

Non è cristiano chi non segue la via di Cristo
“Il Papa, non dobbiamo dimenticarlo, viene anche in fondo a celebrare un altro venticinquesimo. Vi ricordo che il 1993 è l'anno in cui la mafia aveva dato dei forti segnali, aveva deciso anche di far fronte alla Chiesa, penso ai tanti attentati a strutture ecclesiali a Roma, Firenze, a Milano e poi l'uccisione di Don Pino a settembre, come poi l'uccisione a marzo di Beppe Diana, un altro sacerdote a Casal di Principe. Ed è chiaro che Papa Giovanni Paolo II, il 9 maggio 1993, vi ricordate pronunziò quel grido, così direi penetrante, “convertitevi perché verrà il giudizio di Dio”, ed è chiaro che Papa Francesco viene anche nella ricorrenza di questo venticinquesimo, perché verrà a dire una parola evangelica, verrà a dire che non è cristiano chi non segue la via di Cristo che è la via della solidarietà. Non può essere cristiano chi esercita addirittura violenza e oppressione nei confronti dei più piccoli, chi esercita un potere secondo un interesse che d'altra parte non è altro che interesse di profitto fino a schiacciare la libertà e fino ad eliminare l'innocente e chi, soprattutto come siamo stati abituati noi a Palermo, addirittura nel suo servizio, nella sua professionalità, ha dato la vita per la causa meravigliosa della giustizia e della legalità”.

Al Foro Italico il reliquario con una costola del Beato Puglisi
Sabato,vista la coincidenza della festa dell’Addolorata, sull’altare allestito sul palco di 290 metri quadri al Foro Italico dove Papa Francesco celebrerà la Messa davanti a 80mila fedeli, sarà posta la statua della Madonna dei Sette Dolori “perché ha lo sguardo rivolto verso l’alto”, ha spiegato il parroco della Cattedrale, don Filippo Sarullo. Sull’altare anche un Crocifisso “prelevato dal Museo Diocesano alto quattro metri”, ha aggiunto il sacerdote. Sul palco, rivolto verso il quartiere di Brancaccio, dove 25 anni fa venne ucciso in odium fidei padre Puglisi, il reliquario con una costola del martire, prelevata in occasione della Beatificazione, realizzato da un argentiere palermitano.

Una Madonna nera sul libretto
Per la copertina del libretto per la Messa è stata scelta l’immagine di una Madonna nera realizzata da Ugo Attardi. Un quadro che vinse un concorso indetto dal cardinale Pappalardo nel 1976 e che richiama i temi martirio e del dolore causato dal martirio. “Una donna africana che tiene in braccio
con tenerezza unica il suo bambino” ha spiegato Lorefice.Sul palco allestito in piazza Politeama dove Papa Francesco incontrerà i giovani sarà sistemata una croce realizzata con i resti delle barche dei migranti realizzata dall’artista Elia Li Gioi che, al termine dell’incontro sarà donata alla Missione Speranza e Carità del missionario laico Biagio Conte. (Allessandra Zaffiro, fonte News.va)