Il segretario generale Cei al convegno dell'associazione pedagogica italiana
“Sono tante e davvero belle le opportunità – relazionali, cognitive, progettuali ed emotive – che caratterizzano la società informatizzata, del web e dei social media. Sono tanti i vantaggi di cui, in questo contesto, possiamo godere e che, in assenza dei social media, ci sarebbero preclusi!”; “ma “per parlare davvero di vantaggi diffusi – e qui comincio a toccare il tema dei valori, in senso lato – è necessario che le tecnologie digitali siano davvero democratiche e partecipative”. Lo ha detto mons. Nunzio Galantino, segretario generale della Cei e presidente dell’Apsa, intervenendo, oggi pomeriggio, a Brembate (Bg), presso la chiesa parrocchiale SS. Faustino e Giovita, al convegno dell’Associazione pedagogica italiana, in programma sul tema “Identità, la persona, le persone nella comunicazione virtuale”. “L’alternativa alla democrazia e alla partecipazione, in questo ambito – ha sottolineato -, è la dipendenza da uno o più ‘Grande fratello’ che orienta e decide per tutti. È la cultura – con la sua vitalità e con la sua carica formativa – a subire danni irreparabili in contesti socio-culturali caratterizzati dalla dipendenza diffusa ed acritica da fonti di informazione pilotate”.
“Non so – ha proseguito il presule – quanto diffusa sia la consapevolezza che quella dei social non è una questione meramente tecnologica. Essa infatti pone domande dal forte impatto politico ed etico. Non basta sostituire le mulattiere con efficienti autostrade. Bisogna vedere cosa, poi, facciamo transitare su queste reti, verso quali progetti ci si intende avviare. Tutto ciò richiede spessore culturale e dimensione etica spiccati. Altrimenti i social media diventano – se già non lo sono – i nuovi Golem. Da risorsa per sfide sempre più affascinanti diventano l’orco dal quale difendersi”. Mons. Galantino ha, quindi, ricordato che “i luoghi di formazione in genere, e la scuola in particolare, sono deputati a coniugare, motivare e garantire lo stretto legame tra cultura ed etica”. (Agensir)