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La parola del Vescovo

Messaggio alla città e alla diocesi in occasione della festa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo

Salvatore D'Elia · 7 anni fa

Siamo giunti al termine di questa giornata di festa per la nostra città e per la nostra diocesi. Abbiamo attraversato simbolicamente le vie del centro con una processione festosa per ricordare a tutti che Dio ama fare festa con noi. Le feste cristiane sono feste di popolo, e il Signore si compiace che facciamo festa anche tra di noi, senza escludere nessuno. E insieme ai nostri santi patroni, vediamo come la ricchezza della loro vita è per noi una consolazione vera. San Pietro e San Paolo sono stati discepoli di Cristo. La vita dell’uomo, la nostra vita è un discepolato, una sequela, un cammino che diviene carico di significato solo se indirizzato dalla stella polare che è Cristo “luce vera che illumina ogni uomo” (Gv 1,9). San Pietro e San Paolo furono accolti in terra straniera. I nostri santi conoscono avvenimenti soddisfacenti e appaganti, segnati dalla fede nella risurrezione di Cristo, ma anche altri drammatici che disturbano il loro percorso di vita. Sono avvenimenti segnati dalla sofferenza e dalla croce, che vediamo oggi riattualizzarsi. Ad esempio, San Paolo fu naufrago nelle acque del Mediterraneo. Questo episodio, ci fa, perciò, ripensare alle migliaia di uomini, donne e bambini che ancora in quest’ultimo anno, disperati, hanno tentato di attraversare con mezzi di fortuna le stesse acque. Molti, purtroppo, hanno incontrato la morte. L’esperienza di dolore e di speranza di questi nostri fratelli “ci ricorda che siamo tutti stranieri e pellegrini su questa terra, accolti da qualcuno con generosità e senza alcun merito” (Papa Francesco al Centro Astalli in Roma 19. 4. 2016). San Pietro e San Paolo sono amici dei poveri. Gli Atti degli Apostoli narrano come Pietro e Paolo siano stati attenti e vicini ai drammi di vita che colpivano le persone che incontravano nel loro ministero. Le vedevano con occhi cristiani, nelle loro possibilità ma anche nelle loro povertà e nei loro bisogni. Le guarigioni degli storpi, le risurrezioni, ma soprattutto il dono del Vangelo, Parola che salva, sono potenza di Dio regalata ai fratelli bisognosi di beni materiali e spirituali. Quanta forza dobbiamo ritrovare nel Vangelo per affrontare la fatica delle nostre giornate! Non lasciamoci abbindolare dai falsi profeti, da chi con il Vangelo non ha nulla a che vedere! Ritorniamo alla Parola del Signore, sempre annunciata dalla Chiesa e sempre da vivere uniti nella Chiesa. San Pietro e San Paolo: protettori dei lavoratori Pietro e Paolo sanno cosa significa lavorare. Entrambi hanno lavorato per mantenersi: il primo come pescatore e l’altro come acconciatore di pelli. Non hanno gravato sulle comunità, ma hanno vissuto del lavoro delle proprie mani. Conoscono il peso e anche l’importanza del lavoro che è collaborazione al disegno di Dio per la salvezza del mondo. Li invochiamo per tutti i lavoratori e le lavoratrici di Lamezia, ma anche per chi un lavoro non ce l’ha. Per tutti è la mia preghiera, l’interessamento e la vicinanza. San Pietro e San Paolo: sostegno delle famiglie. Nel loro ministero hanno avuto famiglia e sono stati accolti dalle tante famiglie cristiane, che li ascoltavano e anche aiutavano. Alle famiglie Paolo ha lasciato scritti bellissimi che racchiudono il mistero grande dell’amore reciproco. A loro affidiamo le nostre famiglie e soprattutto il desiderio di famiglia che tanti nostri giovani hanno. Per questo, invito tutti ad annunciare la gioia dell’amore nella famiglia cristiana. Il vangelo è la buona novella dell’amore divino che si fa messaggio di donazione e di delicatezza verso gli altri, di fiducia e di perdono tra i componenti di ogni famiglia. Il vangelo sulla famiglia è anche apertura al mondo di un amore impossibile da rinchiudere nelle case delle famiglie cristiane. I santi Pietro e Paolo hanno predicato quell’amore che travalica ogni persona, ogni famiglia, ogni Chiesa. Carissimi, con l’aiuto dei nostri santi restiamo fermi nella nostra fede. Non c’è situazione di vita in cui non possiamo sentire la forza e la tenerezza della vicinanza dei nostri Santi con noi. Chiediamo la loro preghiera di intercessione affinché il nostro essere cristiani possa accrescere sempre di più. E vi rivolgo un invito: anche nelle difficoltà, proprio per poterle superare, restiamo fermi e ancorati nella speranza! Vi abbraccio tutti e nel nome del Signore e dei nostri Santi Patroni vi benedico.