In Calabria siamo ormai molto spesso abituati ad assistere o a partecipare solo ad eventi e iniziative per così dire “socialmente motivati”, ovvero manifestazioni di protesta che nascono in risposta a determinate ingiustizie, politiche o di altro genere, che periodicamente attanagliano la nostra regione. Manifestazioni “negative” quindi, nel senso che nascono e si sviluppano come negazione, come contrasto a qualcosa di determinato.
In questo senso assume ancora più significato e importanza l’iniziativa che si è svolta sabato 27 ottobre e denominata Calabria Day, una giornata questa volta “in favore” della Calabria, che potesse in qualche modo raccontare in maniera eterogenea la faccia positiva, propositiva e pulita della nostra stupenda regione. L’evento, organizzato dall’Associazione “Io Resto in Calabria” e giunto ormai alla sua seconda edizione, ha avuto luogo quest’anno a Lamezia Terme, precisamente su Corso Numistrano, dove sono state messe in interconnessione e utilizzate le storiche strutture del Chiostro di San Domenico (attuale sede del Museo Archeologico), del Teatro Umberto e del Palazzo Nicotera (sede della Biblioteca cittadina). Un’intera giornata ricca di arte, mostre cinematografiche, artigianato, incontri con professionisti di vari settori lavorativi, musica, spettacoli, workshop e dibattiti su vari temi d’attualità, a cui hanno partecipato numerosi tutti quei calabresi che, almeno per un momento, hanno voluto e potuto respirare un po’di aria pulita, che si sono seduti simbolicamente su una sedia a farsi raccontare una “bella storia”, quella di una regione che tra tanti problemi prova a mantenere una propria esclusività. Ma non soltanto i calabresi, dal momento che l’iniziativa aveva altresì un respiro internazionale, con l’evento che si svolgeva parallelamente anche negli Stati Uniti, a New York per la precisione, con l’opportunità di collegamenti in web conference per permettere un’ideale interazione con chi ha partecipato al Calabria Day al di là dell’oceano.
Quello che ha più impressionato di questa manifestazione, al di là dello spettacolo e della suggestione offerti dalle performance dei numerosi artisti che hanno aderito, è stata la sua “concretezza”, il suo voler essere quanto più possibile aderente alla realtà e ai problemi della regione, tentando in maniera tangibile di offrire opportunità e soluzioni, non nuovi interrogativi. Molto interessanti sono stati i dibattiti organizzati per aree tematiche: nella sessione “Innovazione Sociale e Cittadinanza 2.0” si è discusso dell’importanza che può assumere una cittadinanza “attiva” in una nuova economia globale basata sul networking e sull’approccio collettivo alla soluzione dei problemi, di come i vari attori sociali debbano ragionare da “gruppo” e non in maniera individuale. Nella sessione “Calabria in movimento” si è focalizzata l’attenzione invece su quella parte itinerante della Calabria, sulle storie e sui vissuti personali di chi ha lasciato la propria regione, di chi è ritornato o di chi non vi è nato e vuole però mettervi radici; ma soprattutto sui motivi che spingono a queste migrazioni temporanee o definitive. Ampio spazio è stato poi dedicato ai giovani e alla loro formazione attraverso la sessione “Caffè delle Arti e dei Mestieri”, in cui i rappresentanti di varie aziende e associazioni si rivolgevano e rispondevano direttamente alle domande dei ragazzi presenti per fornire loro una panoramica su quali siano le linee guida indispensabili per approcciarsi al mondo del lavoro o dell’imprenditoria, dal momento che molto spesso la formazione che viene fornita durante il periodo di studi si basa su precetti teorici difficilmente poi applicabili nella pratica di tutti i giorni. Una chiacchierata più che una lezione vera e propria, dando magari consigli su come avviare un’attività o spiegando perché non bisogna farsi scoraggiare da una società che con molta facilità tende a smontare le nuove iniziative. Il tutto in un’atmosfera che oltre a questo ha saputo offrire molto altro ancora: dai momenti di riflessione, come i dibattiti sull’attuale condizione della donna o sulla piaga delle mafie in Italia, allo svago e alla contemplazione estetica grazie alle mostre d’arte, cinema, fumetti e alle splendide esposizioni di lavori artigianali.
Calabria Day: in altre parole una giornata in favore della Calabria e vissuta in uno dei cuori pulsanti della regione, Lamezia Terme. Una manifestazione che si spera abbia rappresentato un segnale forte per i calabresi e non solo, che possa aver infuso un po’di coraggio, ma soprattutto che abbia dato consapevolezza delle enormi risorse e potenzialità che questo territorio può offrire e che devono essere ottimizzate. Perché in fondo è anche sbagliato parlare di una Calabria Buona e di una Cattiva, come se fossero due entità distinte e separate. Siamo una cosa sola, bisogna solo decidere quale indole fare prevalere.