«Morte e Vita si sono affrontate in un prodigioso duello. Il Signore della vita era morto; ma ora, vivo, trionfa». Carissimi, è la Pasqua del Signore! Nella sequenza abbiamo ascoltato il grande annuncio. Il Signore della vita era morto, ma ora, vivo, trionfa. Questo significa, carissimi, che noi oggi celebriamo una vittoria: il trionfo della vita sulla morte. Questo è il passaggio della Pasqua: dalla schiavitù alla libertà, dalla morte alla vita. Carissimi, Gesù come uomo ha compiuto la sua esistenza terrena. La morte è un dato certo, storico, oggettivo. Tutti hanno visto, tutti sono stati spettatori (da lontano), tutti hanno seguito lo svolgersi degli avvenimenti che hanno condotto Gesù alla morte. Ma sulla resurrezione abbiamo solo un dato certo: il sepolcro vuoto e le bende per terra. La resurrezione sembra una realtà evanescente, difficile per noi, comprensibile solo attraverso il vuoto del sepolcro. Ma se fosse solo questo, noi tutti saremmo degli infelici, da compiangere più di tutti gli uomini. Non può bastarci il sepolcro vuoto! Perché la resurrezione non è un vuoto, ma pienezza di vita! Ed ecco allora che si fa strada la testimonianza dei discepoli, di coloro che hanno visto Gesù vivo dopo la sua Resurrezione, di coloro che hanno mangiato con Lui, hanno toccato le sue piaghe gloriose, le sue ferite diventate “feritoie” per noi, luoghi dove ogni nostra ferita può essere guarita, risanata. Noi conosciamo la Resurrezione attraverso la testimonianza di coloro che hanno incontrato il Risorto e che da questo incontro hanno cambiato vita. Abbiamo ascoltato cosa è in grado di dire Pietro dopo la resurrezione di Gesù. La nostra conversione nasce e cresce dall’incontro col Vivente! Come era necessario che Gesù Messia passasse attraverso la morte, così era necessario che la morte fosse vinta per sempre, che essa non avesse più potere su di Lui! La resurrezione di Gesù è un evento senza precedenti, unico nella storia che ci fa pregustare ciò che ci attenderà tutti. La Resurrezione è per Gesù un ritorno al Padre ma è anche l’apertura di una nuova vita per noi: da questo momento infatti noi non possiamo relazionarci alle realtà di quaggiù senza pensare alle cose di lassù. Questo non per evadere dalla terra, non per farci prendere da illusioni, ma per cogliere che c’è un oltre, un senso a tutte le nostre sofferenze e che tutto ciò che è vissuto nell’amore non può morire, risorgerà. In altre parole noi non possiamo vivere più la nostra esistenza sulla terra con un orizzonte ristretto, limitato, “carnale”, ma abbiamo bisogno di sapere che esiste un varco, aperto per noi dalla morte e resurrezione di Gesù, che illumina di senso il nostro vivere già qui sulla terra, fino al cielo! «Se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio; rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra». Camminare quaggiù come uomini e donne di lassù. Questo è vivere da Risorti. Come scambiarci allora gli auguri di Buona Pasqua oggi? Scambiarci gli auguri significa invocare una presenza del Signore nella nostra vita, una presenza viva e operante, una “nuova Presenza”. Noi siamo stati evangelizzati a partire dalla Resurrezione di Gesù. Come il discepolo amato, che dai segni “vide e credette”, come Maria di Magdala che per prima corre dagli apostoli, anche noi abbiamo bisogno di correre nella fede, di superare titubanze, timori ed essere più audaci nell’annuncio evangelico e in una vita più conforme al vangelo. Carissimi, non lasciamoci risucchiare dai vortici di morte che vorrebbero buttarci tutti nel baratro di una vita senza senso: lasciamoci attirare dal crocifisso risorto che ha dato tutto se stesso per noi, per sempre, per amore, per farci vivere una vita nuova! Buona Pasqua così! Allora Cristo sarà veramente risorto per noi, in noi!
La parola del Vescovo
Lasciamoci attirare dal Crocifisso Risorto che ha dato tutto se stesso per noi
Salvatore D'Elia · 8 anni fa