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Vita diocesana

Lavoro, giovani e Sud: anche Chiesa Lamezia ad incontro Vescovi

Salvatore D'Elia · 8 anni fa

C'era anche una delegazione della Diocesi di Lamezia Terme, guidata dal vescovo Luigi Antonio Cantafora al convegno delle Chiese del Sud su “Quale futuro per i giovani nel Sud? che, svoltosi nei giorni scorsi a Napoli, è stato fortemente voluto dai Vescovi di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia, per confrontarsi e discutere del futuro lavorativo dei giovani del Meridione. Numerose sono state le testimonianze positive e propositive di giovani che sono riusciti a realizzare imprese nelle regioni del Sud, valorizzando se stessi, gli altri, i prodotti e il territorio in cui vivono. Tra le più toccanti c’è stata sicuramente quella di Vincenzo Linarello, presidente del Consorzio sociale Goel, che opera nella locride. Interessante il video in cui si evidenziavano i punti di debolezza e di forza delle opere segno e dei gesti concreti nati al Sud. Proprio i punti di forza sono stati dettati dalla voglia e dalla determinazione di molti giovani che hanno creato impresa decidendo di restare nella terra d’origine e di valorizzarne e potenziarne, in modo costrittivo, innovativo e in rete, le ricchezze umane, artistiche, paesaggistiche e di tradizione. I delegati delle sei Conferenze Episcopali promotrici del convegno, nel pomeriggio poi, si sono interrogati su quali potessero essere gli strumenti e i modelli utili da consegnare ai giovani, per produrre lavoro al Sud. Cinque sono stati i gruppi di lavoro: Etica e lavoro: servizi alla persona e al welfare; lavoro e legalità; lavoro, innovazione digitale e progresso tecnologico; sicurezza sul lavoro difesa dell’ambiente; agricoltura, artigianato, turismo e lavoro. La giornata conclusiva si è aperta con la celebrazione Eucaristica, officiata dal presidente della Conferenza episcopale italiana Angelo Bagnasco, nella chiesa di San Francesco di Paola a Napoli. Questi ha detto che i Vescovi devono “condividere i pesi, infondere speranza, alimentare coraggio e intraprendenza affinché nessuno, qualunque età abbia, si arrenda e rimanga ai bordi della vita” aggiungendo che “ a volte vorremmo avere il potere taumaturgico di Gesù”. Il compito della Chiesa, ha spiegato Bagnasco, è affiancare le Istituzioni le quali “hanno gravi e grandi responsabilità, ma senza questa rete di popolo operoso nulla potranno fare”. Il ‘popolo operoso’specifica Bagnasco “nella storia ha condotto su strade di coraggio, di fiducia, di giustizia e di pace. E se esiste qualcuno che, per ragioni di vita, è maggiormente capace di questo, ha più energia, forza e intraprendenza ed entusiasmo sono i giovani”. Ai giovani presenti ha poi detto: “Non lasciate che qualcuno uccida la speranza dei vostri cuori. Il lavoro dà dignità all’uomo, ma anche la dignità umana riscatta il lavoro”. Deciso l’intervento di Nunzio Galantino, segretario generale della Conferenza episcopale italiana, il quale ha esortato la Chiesa e la Politica ad impegnarsi concretamente a favore dei giovani sottolineando che i problemi del Sud nascono dall’aver chiamato favori i diritti. L’alternativa è una consapevole assunzione di responsabilità. La teoria deve diventare politica condivisa. Galantino individua poi, due aspetti preoccupanti della questione giovanile, soprattutto nel nostro Sud": " La distanza tra la domanda di ragioni per vivere dei nostri giovani e le risposte che a questa domanda vengono fornite” e “la creazione di veri e propri cortocircuiti che possono innescarsi tra la richiesta di ragioni per vivere e le risposte ad essa fornite". Da qui la sua sottolineatura che non esistono preti del sociale ma solo preti che applicano e diffondono il Vangelo. Ha poi continuato dicendo che al Sud non ci deve essere solo un’economia del profitto, perché difficilmente si concilia con i fatti reali, ma anche un’economia di comunione, che guardi con realismo al Meridione, quindi bisogna dire “no” al pietismo, al paternalismo, e “sì” alla sussidiarietà. è poi intervenuto l’economista Leonardo Becchetti che, facendo una sintesi del lavoro svolto nella due giorni, ha affermato e sottolineato che «Il Sud ha l'oro, il Sud è il petrolio», insistendo sulle enormi potenzialità di cui dispone il Meridione, soprattutto per quanto riguarda l'industria turistica e culturale. Il Convegno si è concluso con un messaggio unico e condiviso dei Vescovi rivolto ai giovani delle Chiese del Sud. Tale messaggio si chiude con l’impegno da parte degli stessi Vescovi e verso i giovani dice «Non vi perderemo di vista e vi affiancheremo nel vostro cammino; potete contare sempre sulla nostra concreta, vigile, paterna vicinanza nella realizzazione delle vostre legittime aspirazioni».