La consolazione, la presenza di Gesù accanto a chi soffre nel corpo e nello spirito e l'esperienza quotidiana dei volontari che ogni giorno si fanno “servi della consolazione”, chinandosi sulle ferite degli ammalati e dei sofferenti, di chi sta in carrozzina, di chi è in un letto di ospedale. E' stato questo il tema richiamato dal Vescovo Luigi Cantafora in occasione della celebrazione della Giornata del Malato, nel giorno in cui la Chiesa ricorda le apparizione della Vergine Maria a Bernardette Soubirous a Lourdes. In Cattedrale, si sono ritrovati durante la messa vesperina dell'undici febbraio alcune persone ammalate insieme ai volontari dell'Unitalsi, presenti da cinquant'anni a Lamezia e impegnati nel trasporto degli ammalati a Lourdes, e i volontari di diverse associazioni presenti a Lamezia. Nel corso dell'omelia, il Vescovo si è soffermato sulla consolazione del Signore che “non è una pacca sulla spalla o più o meno dolci. Il Signore ci consola facendosi presente nella nostra vita. è la percezione intima della sua presenza che ci consola veramente. La consolazione di Dio è tale da sostenerci in ogni difficoltà e ci aiuta a resistere anche di fronte alla tribolazione. Ci fortifica interiormente e ci rende capaci di offrire e soffrire come Gesù. ”. E accanto alla consolazione di Dio, c'è la consolazione dei volontari, di quanti si prendono cura del prossimo sofferente, che il Vescovo chiama “servi della consolazione”. E Lourdes, dove Maria apparve a una povera pastorella nel 1858, è un luogo dove sperimentare la consolazione di Dio. “A Lourdes – ha ricordato il Vescovo - i tribolati, gli infermi sperimentano la verità delle parole divine: “come una madre consola un figlio così io vi consolo. Voi lo vedrete e gioirà il vostro cuore”. Non a caso, la Chiesa pertanto ha voluto che proprio oggi si celebrasse la Giornata del malato. Ma Lourdes ci dona un insegnamento importante. Ci insegna che la consolazione di Dio giunge a noi attraverso Maria. Lourdes ci rivela la dimensione materna della cura che Dio si prende di noi”. Nel corso della Santa Messa di sabato, è stata amministrata l'unzione degli infermi agli ammalati presenti. Nei giorni precedenti, il cappellano dell'Ospedale Giovanni Paolo II, padre Giuseppe Ferrara, ha presieduto la Santa Messa con i volontari ospedalieri, i medici e gli infermieri che prestano servizio nel nosocomio lametino. Nel pomeriggio del 10 febbraio, il Vescovo di Lamezia ha visitato i reparti dell'Ospedale e si è soffermato a parlare con gli ammalati e i ricoverati.
Vita diocesana
Celebrata in Cattedrale la Giornata del Malato
Salvatore D'Elia · 8 anni fa