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Chiesa

Il volontario della Gmg che ha ritrovato la sua fede ma non è riuscito ad arrivare alla Festa

Gigliotti Saveria Maria · 8 anni fa

Mentre mercoledì sera Papa Francesco parlava dalla residenza dell’arcivescovo di Cracovia, si è fermato e ha chiesto di rimanere in silenzio per rendere omaggio ad un 22enne polacco volontario della GMG morto il 2 luglio a causa di una forma aggressiva di cancro. Maciej Szymon Ciesla era un graphic designer con una promettente carriera. Ha lasciato il suo lavoro nel 2014 per lavorare a tempo pieno come volontario per la Giornata Mondiale del 2016. Ciesla ha contribuito alla progettazione dei banner che sventolano in tutta la città di Cracovia per annunciare la festa, ed è una delle persone a cui si devono i kit di benvenuto che ogni pellegrino e volontario riceve quando arriva. Ha anche contribuito a costruire il sito web dell’evento. Secondo padre Tom Rosica della sala stampa della Santa Sede, quando Ciesla aderì al comitato organizzatore “aveva perso la fede nella Chiesa, ma decise di aiutare perché voleva credere che ci fosse ancora qualcosa di buono in essa”. Pare che l’abbia ritrovata grazie all’amicizia e al sostegno che ha scoperto nelle persone che incontrava e con cui lavorava agli eventi della Giornata Mondiale della Gioventù. Era anche previsto che viaggiasse con Papa Francesco su di un tram durante le celebrazioni. A Ciesla è stato diagnosticato un cancro nel novembre 2015, e dopo molti tipi di trattamenti, a maggio i medici hanno dovuto amputargli una gamba. Prima che ciò accadesse, aveva scritto nel suo profilo Facebook: “Quanto cambiano velocemente la vita e le priorità! E come sono diversi nostri sogni… qualcuno sogna una carriera e la fama, la promozione, un nuovo lavoro, la ricchezza o che la Giornata Mondiale della Gioventù sia un successo. Negli ultimi 150 giorni io ho sognato di una sola cosa: mi piacerebbe vivere. Nient’altro.” Purtroppo, Ciesla è morto tre settimane prima che la Giornata Mondiale della Gioventù iniziasse, ma ha aiutato fino all’ultimo istante possibile. Nelle sue parole su Ciesla, Papa Francesco ha ribadito la fede del giovane volontario e ha detto tutti coloro che l’ascoltavano che Ciesla “li stava guardando dall’alto”. Come riporta padre Rosica, “il Santo Padre ha continuato a chiedere ai giovani di pregare nel loro cuore, ribadendo che il giovane era con loro e che questa era una grazia”. Possano Maciej Szymon Ciesla e tutti i fedeli defunti riposare in pace. (da Aleteia)