Carissimi, benediciamo il Signore perché ci ha qui riuniti. Nella solennità della Santissima Trinità, riscopriamo la nostra identità di popolo, secondo l’espressione di San Cipriano, convocato nel nome del Padre, da Cristo per mezzo dello Spirito. E nel nome della Trinità, ho la gioia grande di aprire con questa celebrazione, il terzo Congresso Eucaristico Diocesano. Perchè questo Congresso? Esso rappresenta il cuore del nostro Giubileo. In questo anno Santo, noi celebriamo la misericordia del Padre, amore gratuito che raggiunge tutti, senza escludere nessuno. E sappiamo che proprio nell’Eucarestia, la misericordia di Dio è vicina ed è concreta. Quale occasione migliore per inaugurare il Congresso se non, la solennità della Santa e indivisa Trinità. Dio, il Dio cristiano (e dobbiamo domandarci se tanti cristiani credono nel “Dio di Gesù”!), non è un solitario, un’entità singola, magari potente e maestosa. Il Dio di Gesù è una comunione di tre persone; e, si potrebbe dire, che la loro unità nasce dall’amore: si amano da essere una cosa sola. Questa incredibile comunione è entrata nella storia degli uomini per chiamare tutti a farne parte. Si! Tutti sono chiamati a far parte della vita intima di Dio”. All’origine e al termine della storia c’è questa comunione del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. L’orizzonte trinitario ci avvolge tutti, sì che la “comunione” è il nome di Dio e la verità della creazione. Questa è la missione della Chiesa. è la sfida a vivere nell’amore. Certi che là dove c’è amore, c’è Dio. Ma, cerchiamo di comprendere l’evento di grazia a cui il Signore ci chiama in questa settimana. Ebbene, quanto è difficile proporre oggi un’esperienza come quella dei Congressi eucaristici? E soprattutto farlo in una città che fa fatica a riconoscersi cristiana nei fatti e non nelle apparenze? Con preoccupazione vediamo il diffondersi in vari modi di ideologie che vorrebbero esaltare l’uomo, ma in realtà vogliono togliere dal suo cuore il senso di Dio. è l’antica tentazione di diventare come Dio (Gen 3,5), ma senza Dio o contro Dio. E tolto il senso di Dio, si toglie anche il senso del peccato: tutto è lecito. Ma non dimentichiamo che «senza Dio l'uomo non sa dove andare e non riesce nemmeno a comprendere chi egli sia» (Benedetto XVI, Caritas in veritate, 78). Non ci sorprende che questo avvenga in una società plurale e libera. Siamo costernati invece dalla mancata presa di coscienza di tanti che si dicono cristiani. Quando i tempi si fanno difficili e bui, la Chiesa ripropone davanti ai suoi figli l’Eucarestia. La presenza di Cristo nell’Eucarestia è il sole che disperde quest’oscurità. Abbiamo bisogno di ribadire questa fede: Cristo nella sua misericordia è venuto incontro a tutti, anche a coloro che oggi lo rinnegano. Il congresso è una sosta di impegno e di preghiera. Tutta la Chiesa diocesana si ferma in questa settimana attorno all’Eucarestia e davanti all’Eucarestia. Il sacrificio di Cristo è mistero di liberazione che ci interpella. L’Eucarestia l’invito a trasformare le strutture ingiuste per ristabilire la dignità dell’uomo. L’Eucaristia mette in questione il nostro stile di vita che non di rado fa crescere lo scarto tra ricchi e poveri. L’Eucarestia denuncia il male assoluto che è la mafia, che violenta la nostra terra. L’Eucarestia richiama le gravi esigenze della giustizia davanti alle disuguaglianze che gridano verso il cielo. L’Eucarestia incoraggia i cristiani a impegnarsi dove c’è in gioco la crescita e l’educazione della persona. I frutti che si attendono dal Congresso sono: una maggior consapevolezza della centralità dell’Eucaristia nella vita e nella missione della Chiesa e una forte attenzione ai nuovi comportamenti che l’Eucaristia suscita in ambito sociale in vista del bene comune. Mettersi alla scuola dell’Eucaristia comporta, lo sforzo di partecipare attivamente alla vita della Chiesa e la disponibilità a contribuire all’autentico progresso della comunità civile. Iniziando questo Congresso, chiediamo al Signore che conceda a noi tutti la grazia di far crescere la nostra fede e il nostro impegno sociale nella costruzione della città. Pegno di tutto questo è la benedizione che daremo a Luca, Andrea, Giuseppe e Antonio che saranno istituiti accoliti. Figli carissimi, con questo ministero vi avvicinate all’altare e all’Eucarestia. Servite l’altare come si serve Cristo. Apprendete i riti con l’amore che si deve alla cosa più preziosa che la Chiesa custodisce. L’Eucarestia è il nutrimento per voi e per il popolo che il Signore si è radunato. Come non dovete trascurare di nutrirvene voi, così dovete adoperarvi perché tutti lo ricevano e ne gustino la dolcezza. Siete chiamati a mostrare e a distribuire il Signore, non a far mostra di voi stessi. Del resto Gesù stesso è venuto non per essere servito ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti. Con l’accolitato siete chiamati a crescere sempre più nell’imitazione di Gesù. Voi sapete che Egli non è presente in qualsiasi modo nell’Eucarestia, ma come pane spezzato e come sangue versato. Gesù si è spezzato per tutti, si è fatto cibo per tutti. Questo mistero viene affidato nelle vostre mani. Abbiate perciò amore per l’Eucaristia. Sia oggetto di contemplazione e di dialogo con Lui, un dialogo fatto di sguardo intimo e amoroso. è il tesoro della Chiesa. E Maria, la prima che ha mostrato Gesù agli uomini vi aiuti a stare accanto all’altare e a curare il corpo di Gesù come lei le stava vicino e come lei lo curava. La prima giornata del Congresso Eucaristico ha per tema L’Eucarestia nella città. Tema che si sviluppa negli appuntamenti di oggi. Eucarestia in città significa presenza che nobilita l’uomo e che si declina in arte, impegno sociale e musica. Questa mattina nei locali del Seminario è stata inaugurata la mostra Eucarestia Sacramento di bellezza, testimonianza di fede nell’arte lametina; oggi pomeriggio ci ritroviamo per la prima catechesi tenuta da monsignor Vincenzi, a cui seguirà la S. Messa di apertura. Conclude la serata, alle ore 21, in Cattedrale, il concerto Ave Verum Corpus. Questo intenso programma, oggi, culminerà con l’esposizione notturna per i giovani nella Tenda per l’Eucarestia nella Villa comunale.
La parola del Vescovo
"Con preoccupazione vediamo il diffondersi in vari modi di ideologie che vorrebbero esaltare l'uomo, ma in realtà vogliono togliere dal suo cuore il senso di Dio"
Salvatore D'Elia · 9 anni fa