Il 28 aprile 1962 Gianna Beretta Molla muore; aveva scelto di non farsi curare per un tumore, temeva di arrecare danno al quarto figlio che portava in grembo. Papa Giovanni Paolo II la canonizza nel 2004 . Mamma Gianna diviene Santa; è una mamma che cammina nella notte per addormentare un neonato urlante, che si china su un pavimento cosparso di giocattoli, che si butta a capofitto lungo una pista da sci. Gianna Beretta Molla, la prima madre dei nostri tempi a essere proclamata santa, con il suo eroismo e il suo gesto di estremo sacrificio nel dare la propria vita per quella figlia in procinto di nascere, vivendo una vita “normale”. «Non mi sono mai reso conto di vivere vicino a una santa», racconta Pietro Molla il marito «Mia moglie aveva una fiducia infinita nella Provvidenza. Una donna piena di gioia di vivere e felice. Amava la sua famiglia e la professione di medico, la casa, la musica, il teatro, la montagna, i fiori». Le lettere al marito pubblicate dalle edizioni Paoline sono «una testimonianza preziosa di spiritualità coniugale e familiare, un autentico cammino di santità», come le definì nella prefazione il cardinale Carlo Maria Martini.La biografa Giuliana Pelucchi riporta racconti del marito: «Amava tutte le cose belle che Dio ci ha donato. Mi è sempre sembrata una donna del tutto normale ma, come mi disse monsignor Carlo Colombo, la santità non è fatta solo da segni straordinari. è fatta soprattutto dell'adesione quotidiana ai disegni di Dio». è nella quotidianità che vive conil marito e i suoi tre bambininella speranza di riuscire a salvare la sua vita e quella piccola in grembo. Gianna sacrifica se stessa ed abbraccia il più indifeso dei figli. Non vuole le cure e muore dopo aver detto: «Se dovete decidere tra me e il bambino, scegliete il bambino».«Per lei»dice il marito, «è stata la naturale conseguenza di tutta una vita».Vita fatta di una fede vissuta, dell'impegno nell'Azione cattolica, delle lunghe ore vicino ai propri pazienti, molti anziani, nonostante fosse specializzata in pediatria lei che proveniva da una grande famiglia con molti figli e tante vocazioni religiose (come quelle dei tre fratelli). La sua più viva testimone è la figlia Gianna Emanuela diventata medico geriatra che scrive: «Sento in me la forza e il coraggio di vivere, sento che la vita mi sorride e desidero essere per lei motivo di orgoglio, dedicando la mia vita alla cura degli anziani, i suoi malati prediletti. Credo che ne sarà felice».Pietro Molla scrive nel libretto: “Gianna Molla Beretta, scritti,ricordi, testimonianze” dedicato ai figli Pierluigi, Laura e Gianna Emanuela:“La vita della Mamma è un atto ed una azione perenne di fede e di carità, è un ricercare senza sosta, per ogni decisione e per ogni opera, la volontà del Signore, con la preghiera e la meditazione, la Santa Messa e l’Eucarestia, è un realizzare continuo i precetti ed i consigli evangelici”. Il marito testimonia che Gianna ha vissuto tutta la sua vita nella grazia di Dio, ringraziando Dio per ogni cosa bella e buona ricevuta sempre sorridendo nel donarsi al prossimo con la pace di chi ha Gesù nel cuore e che dà un senso di serenità e di pace. Racconta il marito: “Don Giuseppe, fratello di Gianna, ha benedetto le nostre nozze e ci ha affettuosamente esortato alla testimonianza del Vangelo ed alla santità, sul mirabile esempio dei loro “santi genitori”: per Gianna fu davvero profetica quella esortazione! Regalò il bouquet bianco di fiori alla Madonna e da quel mattino cominciò per noi la pienezza della nuova vita: tutto un succedersi di giorni di gioie ineffabili, con i nostri meravigliosi bambini, giorni di serenità luminosa, di trepidazioni e di sofferenze, sino al mattino di quel sabato 28 aprile 1962 che vide Gianna salire al Cielo, raggiungendo la vetta dell’amore più grande che Gesù ci ha indicato. E il Signore, nella Sua infinita bontà e misericordia, mi ha nuovamente benedetto, con un dono ed una grazia singolarissimi ed incommensurabili: mi ha “ridonato” una sposa e una mamma Santa, per i nostri figli e per il mondo intero!Più volte penso e dico che non mi basterà l’eternità per ringraziare il Signore per il singolarissimo dono che mi ha fatto”. Ancor prima della canonizzazione di Gianna, avvenuta a Roma in Piazza San Pietro il 16 maggio 2004 per opera di San Giovanni Paolo II, il suo messaggio e la devozione a Lei hanno raggiunto i cinque continenti e dalla Diocesi di Milano, si sono irradiati nella Chiesa universale: in mezza Europa,in America Canada e Stati Uniti d’America,in Sud America e centro in Africa in medio Oriente,in Asia,in Oceania.Sono 22 le lingue delle pubblicazioni che parlano di Gianna (biografie, pagelline preghiera, articoli su giornali quotidiani e riviste periodiche), edite e diffuse nel mondo. Il messaggio e la devozione a Gianna continuano a diffondersi soprattutto dopo la sua canonizzazione per la singolare bellezza e attualità del messaggio. Gianna è il messaggio di una madre di famiglia e trasmette la gioia e l’amore per il Signore e per il prossimo, per la vita e per tutte le cose belle della vita stessa, per la professione e per la famiglia, sino al dono totale di sé.Una donna testimone esemplare del Vangelo come giovane impegnata, come fidanzata, sposa, madre e medico. E’un messaggio semplice ma fondamentale, universale, molto attuale. Il messaggio di Gianna viene fatto proprio con entusiasmo da cardinali, vescovi, sacerdoti, religiosi, seminaristi, religiose, laici consacrati, giovani, fidanzati, sposi, mamme, papà, medici e operatori sanitari, associazioni e movimenti. Sempre più numerosi sono i pellegrinaggi nei luoghi della santa.Molte le richieste di testimonianze da parte dei familiari e di persone che hanno conosciuto Gianna, e le lettere che giungono da tutto il mondo da parte di persone che riconoscono all’intercessione di Gianna le grazie ricevute e che chiedono biografie, preghiera, reliquie e il giornalino “Gianna, sorriso di Dio”.Molte le spose e le mamme che scrivono di avere in Gianna un’amica che le sa comprendere, perché ha vissuto i loro stessi problemi, le loro stesse ansie, le loro stesse difficoltà. La sentono vicina in ogni ora, si rivolgono a Lei per qualunque problema e si sentono esaudite; mamme e persone che pregano Gianna di intercedere e di ottenere dal Signore la grazia di avere anch’esse la sua stessa fede e la sua stessa fiducia nella Provvidenza. Tanti scrivono: “Da quando abbiamo conosciuto la figura e la testimonianza di Gianna, la nostra vita è cambiata, siamo molto più sereni, viviamomeglio e con maggior gioia e speranza”.Portano il suo nome moltissime associazioni, tante di medici, moltissimi movimenti per la vita, orfanatrofi, asili nido, scuole elementari e materne, chiese, parrocchie, santuari , cappelle, altari, oratori, parchi, vie, gruppi famiglia, centri di ascolto, consultori familiari, centri di aiuto e di assistenza e casa di accoglienza mamme portano il nome di Gianna. Nel campo medico sono stati intitolati a lei reparti di Geriatria, reparti ospedalieri, unità pediatriche. Nel giorno della festa della mamma quale migliore esempio di “vita che invita” di Gianna Beretta Molla che racchiude in se stessa i sentimenti di tutte le mamme, tante Sante, a partire da Maria la mamma di Gesù.
Una vita che invita
Mamma Gianna Beretta Molla
Gigliotti Saveria Maria · 9 anni fa