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La parola del Vescovo

“Per Chiesa Lamezia è giornata storica, che sia avvio vera unione città e fine individualismo”

Salvatore D'Elia · 9 anni fa

Carissimi è un giorno storico per la nostra Chiesa e la nostra città. è doveroso dire grazie a monsignor Galantino, segretario generale della Cei. Tra gli innumerevoli impegni in tutta Italia hai riservato per noi la gioia di averti qui, ad accompagnare i primi passi di quest’opera che possiamo realizzare grazie al contributo e al sostegno della Cei. Un saluto e un grazie al signor Sindaco, all’amministrazione tutta, al presidente del Consiglio ai signori consiglieri e tutti i carissimi convenuti. Oggi è un giorno d’unione. Scriviamo una pagina insieme, senza colori di partito, senza battaglie ideologiche, ma animati solo dall’unico intento di realizzare un’opera a servizio di Dio e dell’uomo. Il punto di partenza di questa giornata è certamente la storica e “indimenticabile visita” di Papa Benedetto XVI - come è stata definita da Sua Santità in un delicatissimo biglietto olografo che ha voluto inviarci dopo la Sua venuta tra noi. La Visita del Santo Padre a Lamezia Terme, il 9 ottobre 2011, ha riempito i nostri cuori di gioia grande, ha permesso di mettere in campo tante energie e di esprimere il sincero e devoto affetto del nostro popolo, non solo per il Papa ma anche per la Chiesa. Portiamo ancora nel cuore le parole del Santo Padre, così incoraggianti e sapienti; scorrono davanti ai nostri occhi le immagini dell’incontro con lui e con gratitudine riconosciamo di essere stati oggetto, da parte di Sua Santità, di benevolenza e di tanta attenzione. La città e la Diocesi di Lamezia ha espresso in quel momento il meglio di sé. Ora, tenendo conto della sua collocazione centrale nella Calabria e considerando la sua espansione urbana e i bisogni emergenti in vista di un territorio in crescita, si rende necessario favorire quel processo di unificazione non solo civico ma anche spirituale del nostro comprensorio, tanto auspicato anche dal Papa nella sua omelia. Grazie al dono del terreno da parte del Comune di Lamezia Terme alla Diocesi, sì è potuta avviare così il concorso per la messa in opera della Concattedrale San Benedetto. Oggi, sono grato anche all’amministrazione passata guidata dal professore Speranza, per aver dato inizio a questo cammino. Sarà soltanto una Chiesa? Vorrei proprio dire che è molto più che una Chiesa. Dove c’è una Chiesa c’è posto per Dio e quindi c’è posto per tutti. Non a caso, saranno trasferite qui, le strutture assistenziali e caritative della nostra Diocesi, mensa, casa d’accoglienza. Realtà che già esistono e vivono, ma che per il loro servizio hanno bisogno di spazi più grandi. Oggi poniamo una prima pietra. La festa più grande ci sarà quando sarà posta l’ultima pietra. Nel cuore del vostro Vescovo però c’è un desiderio: quello di vedere messa, una pietra sopra su un passato di Lamezia, fatto di divisione, di individualismo, di negligenza verso il bene comune. E questo non vale solo per la società civile, vale anche per la comunità cristiana. San Benedetto è il Santo che ha edificato e ricostruito l’Europa. I suoi monaci hanno diffuso ovunque la sapienza che nasce dal Vangelo, capace di umanizzare il lavoro e vivere con dignità nel rispetto della creazione e della persona. Ci affidiamo a San Benedetto, alla Madonna della Quercia, nostra Patrona. E iniziamo quest’opera, perché come scriveva Guadì, l’architetto della Sagrada Familia di Barcellona: “Una Chiesa è l’unica cosa degna di rappresentare il sentire di un popolo, perché la religione è la cosa più elevata nell’uomo”.