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Vita diocesana

La Diocesi ha accolto Santa Maria Goretti

Gigliotti Saveria Maria · 9 anni fa

“Una ragazzina che non ha avuto spavento di donare la vita, di morire pur di mantenere intatto il suo dono, la sua vita stessa; la sua vita era un dono e questo dono doveva essere conservato in fedeltà al Signore. Dando la sua vita da bambina, ha permesso che quella virtù, quella spiritualità del casolare che lei ha vissuto con sua madre (una volta rimasta orfana di padre) e con i suoi fratellini, diventasse una spiritualità della preghiera, dell’affidamento al Signore, alla Sua provvidenza; e proprio questa sua spiritualità ha permesso che lei desse totalmente la vita al Signore e anche perdonasse chi realmente le aveva fatto del male”. Tratteggiando la figura di Maria Goretti, così si è espresso monsignor Luigi Antonio Cantafora, vescovo della diocesi lametina, all’arrivo dell’auto contenente l’urna con il corpo della Santa della purezza, accolta, oltre che dal presule, dal sindaco di Lamezia Paolo Mascaro, dal parroco della chiesa Santa Maria Goretti, don Pino Angotti e dai parroci del Vicariato di San Giovanni Calabria; il tutto con la coreografia di tanti palloncini bianchi, banda musicale cittadina e giochi pirici. Da località Cerasolo, poi, in processione alla volta di Via Beato Angelico per fare ingresso nella chiesa di Santa Maria Goretti dove l’urna con il corpo della Santa, portata dagli statuari parrocchiali, è stata adagiata ai piedi dell’altare, tra due militari dell’Arma in alta uniforme della stazione Sambiase, al comando del luogotenente Domenico Medici. Quindi, ha avuto inizio la Concelebrazione Eucaristica presieduta dal vescovo (con l’animazione della corale parrocchiale) che all’omelia ha sottolineato la coincidenza dell’arrivo del corpo della Santa con l’inizio (proprio nella giornata del 15 febbraio) delle missioni popolari in diocesi, nell’Anno giubilare della Misericordia. “Santa Maria Goretti ci insegna che amare e vivere l’amore è una scelta di fede”, ha aggiunto monsignor Cantafora, rimarcando che “l’amore è più forte dell’odio, e perdonare è possibile. Basta guardare a Maria Goretti, a lei, così piccola, inerme, ma così gigantesca nei suoi sentimenti, nella sua fede, nella sua forza”. Il presule, nel far riferimento che “ancora oggi, i giornali sono pieni di violenza, di odio, di femminicidio” e additando le figure dei Santi e “chi come Maria Goretti, quale esempio di chi si oppone a ciò”, ha concluso citando una frase di San Giovanni della Croce: “alla sera della vita, saremo giudicati sull’amore”. L’urna con il corpo della Santa, accompagnata dai padri Passionisti e proveniente dal Santuario di Nettuno, dove sono conservate le spoglie, era già giunta a Lamezia, ma solo di passaggio, otto anni fa. “Finalmente – ha commentato don Pino Angotti a fine Concelebrazione - , dopo una lunga attesa, il corpo della nostra piccola grande Patrona celeste, Santa Maria Goretti, è giunta a noi come pellegrina e testimone della misericordia di Dio, per vivere pienamente il Giubileo della Misericordia e per ricordarci che, specie nella via del perdono, possiamo somigliare a Dio, rendendolo presente nel mondo, nella nostra città, nella nostra parrocchia, nel nostro cuore”. Sono stati quattro giorni intensi, vissuti con momenti di preghiera, Rosari, pellegrinaggi delle parrocchie e delle scuole cittadine, con le catechesi di padre Fiorenzo Bordo, dei Passionisti; ma anche con Sante Messe e una veglia di preghiera animata dal Servizio diocesano di pastorale giovanile, con la partecipazione dei giovani e dei ragazzi delle scuole medie. Insomma, un momento di grazia in questo Anno Santo della Misericordia, per sentirci nella grazia di Santa Maria Goretti, beatificata il 27 aprile 1947 da Papa Pio XII e dichiarata Santa dallo stesso Pontefice il 24 giugno 1950.