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Cultura e Società

Conferenza sui santi Pietro e Paolo

Cesare Natale Cesareo · 9 anni fa

Tra le sfide più impegnative che la Chiesa di oggi si trova a dover affrontare c’è senza dubbio quella della comunicazione. Questa infatti ha subito notevoli cambiamenti negli ultimi anni, basti pensare al web 2.0 o alle “app” immediate forme di comunicazione disponibili sui vari “Store” e molto popolari specialmente tra i giovani. L’arte sacra come forma di comunicazione è certamente molto efficace, la storia ci insegna come le immagini possano trasmettere emozioni e sentimenti capaci di suggerire il senso del divino a chiunque osservi un opera di arte sacra. Ma anche questa forma di comunicazione con il tempo ha subito notevoli cambiamenti che spesso hanno reso meno efficace la comunicazione stessa. Il renderla infatti troppo immediata rischia di svilirne il significato stesso. Risolvere infatti una frase o un intero concetto con uno “emoji”, scelto tra le centinaia a disposizione, rischia di ridurne il significato e il senso più profondo. Il successo planetario di queste forme di comunicazione così immediate sono da attribuire, tra le altre motivazione, alla quotidiana mancanza di tempo, alla costante fretta, perché sprecare qualche minuto per scrivere due righe ad amici e persone care quando basta qualche secondo per un messaggio vocale? La domanda che bisogna porsi è se questo metodo di comunicazione sia veramente valido ed efficace . L’arte sacra oltre che espressione dell’animo umano è sempre stata la forma comunicazione attraverso cui l’uomo ha tentato di suggerire a tutti la dimensione del Divino. Oggi però siamo distratti non più incuriositi da ciò che ci circonda e, vivendo in uno dei paesi più belli del mondo, troppo abituati al bello che ci circonda. Dobbiamo riscoprire la capacità no solo di guardare ma anche di osservare. Questa nuova consapevolezza diventa per il Museo Diocesano una missione, far riscoprire attraverso l’arte sacra i valori e le ricchezze che le opere di arte sacra nascondono ci sembra di primaria importanza. L’arte nella sua dimensione educativa aiuta a plasmare animi e coscienze guidando se stessi a leggere il proprio animo, a riscoprirsi commossi davanti ad una crocifissione o a una raffigurazione di una sacra famiglia. Sabato 16 gennaio 2016 alle 18.30 presso la sala conferenze Giovanni Paolo II del Seminario Vescovile di Lamezia Terme scopriremo le figure dei Santi Pietro e Paolo la loro storia e l’iconografia, per noi lametini figure centrale e molto importante. Ma è anche nel gioco che l’arte trova il modo per educare e sensibilizzare gli animi e le coscienze è sono proprio i bambini l’obbiettivo primario dell’attività didattica “Che santo è ?”. Che si svolgerà mercoledì 20 gennaio 2016 presso la sala polifunzionale dell’istituto Comprensivo Don Lorenzo Milani, dove i bambini aiutati dagli alunni del Liceo Statale Tommaso Campanella giocheranno a “indovina il Santo “ e a £che santo è ?”.Giocare con i simboli iconografici dei santi e imparare la loro vita divertendosi pensiamo si un modo divertente e vicino alla loro età per cominciare a capire non solo la ricchezza dell’arte ma l’esempio della vita dei santi. Aiutarli a capire che il Messaggio Evangelico che sta alla base di tutta l’esistenza umano no cambierà mai, ma il modo per raggiungere il cuore degli uomini, quello cambia. Tocca a noi leggere i segni del tempo e cercare nuove parole per parlare di Cristo. Nuove parole per un nuovo mondo abitato da nuovi uomini. Insegnare ai bambini quale ricchezza sia l’arte e il suo messaggio li aiuterà certamente a diventare uomini migliori capaci trasformare il loro mondo un mondo migliore. «Annunciare il Vangelo a tutti, vuol dire già trasformare l’uomo vecchio in un nuovo uomo».