Una Chiesa “inquieta”, che desidera annunciare alle donne e agli uomini di oggi il Vangelo di Gesù, lievito di un’umanità nuova e fondamento di una società che promuove la dignità di ogni uomo, a cominciare dai più poveri. Una Chiesa “in uscita”, che va incontro agli uomini nelle periferie esistenziali del nostro tempo. Una Chiesa che costruisce “piazze e ospedali da campo” per curare un’umanità ferita, per mettersi a servizio degli ultimi, per saziare il desiderio di verità e di amore che abita nel cuore di ogni uomo. Con queste sollecitazioni, è ritornata nei giorni scorsi la delegazione della Diocesi di Lamezia Terme che ha partecipato al V Convegno Ecclesiale Nazionale della Chiesa Italiana, celebrato dal 9 al 13 novembre a Firenze, sul tema “In Gesù Cristo, il nuovo umanesimo” Nella composizione della delegazione lametina, guidata dal Vescovo Mons. Luigi Cantafora, si è voluto rappresentare lo stile con cui da diversi anni la Chiesa di Lamezia porta avanti la sua missione: una comunità ecclesiale in cui sacerdoti, religiosi e laici camminano e lavorano insieme per annunciare, a partire dalla nostra città, che nell’incontro con Gesù l’uomo realizza le aspirazioni più alte del suo cuore, trova la forza per costruire una comunità umana fondata sulla fraternità, la giustizia, capace di accogliere ogni uomo con lo stesso amore con cui ciascuno di noi è accolto da Dio. Hanno partecipato al convegno: Don Roberto Tomaino, direttore dell’ufficio liturgico diocesano; Padre Valerio Di Trapani, direttore della Caritas Diocesana; Don Antonio Brando, direttore dell’ufficio catechistico; Suor Caterina Fodaro, religiosa. Per il laicato, Paolo Barberio, membro della pastorale familiare; Salvatore D’Elia, dell’ufficio comunicazioni sociali e cultura. Tra i momenti principali dei cinque giorni del convegno, il discorso ai delegati e la S. Messa presieduta da Papa Francesco nella giornata di martedì 10 e i lavori nei gruppi corrispondenti alle “cinque vie” suggerite dall’esortazione apostolica Evangelii Gaudium: un’esperienza di comunione e sinodalità, che ha dato la possibilità ai delegati di tutte le diocesi italiane di confrontarsi sul lavoro realizzato nelle diverse comunità ecclesiali, dal Nord al Sud del Paese, e sulle nuove piste pastorali da intraprendere. Un monito alla “creatività pastorale”, quello di Papa Francesco alle chiese italiane, che il Vescovo di Lamezia mons. Luigi Cantafora raccoglie come un “richiamo a esser pastori e a porre al centro della predicazione e dell’attività pastorale, l’annuncio del kerigma, Cristo morto e risorto per noi Non ci resta che accogliere il grande contributo che il convegno ecclesiale ci ha consegnato a essere una Chiesa vicina, accogliente, senza potere e con al centro la Parola di Dio”. Da Firenze, per il delegato diocesano don Roberto Tomaino, viene fuori l’immagine di una Chiesa “che si fa domande e sa farsi domande: una Chiesa che sa ascoltare e cercare le risorse della sua missione nella presenza di Cristo e nella sua Parola”. Per Don Roberto “l’esperienza di Firenze ci consegna un metodo, quello sinodale, che riguarda il sapersi confrontare per cercare il ‘miglior bene’per la comunità ecclesiale. Ora tocca alle singole comunità diocesane farsi carico di una fedeltà creativa a quanto vissuto perché siamo rinnovatori di uno stile di Chiesa che vede ogni fedele appassionato protagonista, della missione di annunciare Cristo”.
Vita diocesana
Una delegazione della Diocesi di Lamezia Terme ha partecipato al V Convegno Ecclesiale Nazionale a Firenze
Gigliotti Saveria Maria · 9 anni fa