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Vita diocesana

San Pietro a Maida saluta Don Domenico

Gigliotti Saveria Maria · 9 anni fa

Era il primo gennaio 1995 quando don Domenico Cicione Strangis ha fatto il suo ingresso ufficiale come parroco della Parrocchia di San Nicola di Bari in San Pietro a Maida. Ora, la Comunità lo ha voluto salutare e ringraziare con una solenne giornata di festa iniziata con la celebrazione Eucaristica e i saluti ufficiali per il suo trasferimento a Lamezia. E così, la chiesa parrocchiale era affollata di fedeli per il saluto a don Domenico, trasferito ad altro incarico pastorale nella parrocchia di Maria SS. delle Grazie in Lamezia Terme con ingresso ufficiale il prossimo 18 ottobre, dopo circa 21 anni di permanenza nella comunità Sanpietrese. Alla Santa Messa hanno concelebrato don Leonardo Diaco, padre Franz e il diacono Alfredo De Grazia; la cerimonia religiosa è stata allietata dai canti del coro parrocchiale “Psallyte Deo” diretto dal M° Francesco Ciliberto. All’inizio della Santa Messa è stata la presidente parrocchiale dell’Azione Cattolica, Maria Diaco, a ringraziare don Domenico, a nome di tutti i gruppi parrocchiali, “per la disponibilità e per la pazienza con tutti noi: in tutti i settori e gruppi parrocchiali ha saputo lasciare spazio alle persone. Grazie da parte di tutti per aver riacceso speranze e fede in molti di noi, grazie per le attività avviate da lei, alle strutture per i nostri figli. Grazie a nome di tutti per gli insegnamenti che sono state lezioni di vita che ci hanno aiutato a crescere con semplicità, umiltà e sobrietà.” Ma è stata l’omelia di don Domenico che ha commosso i presenti: “Carissimi, è con il cuore colmo di gratitudine che celebro questa Eucaristia, l’ultima da parroco di questa comunità di San Nicola di Bari in San Pietro a Maida, che ho avuto l’onore e la gioia di servire per tanti anni. In questi giorni mi sembra che il tempo si sia contratto e tutto è presente qui, ora. I volti, le storie di quanti ho avuto il dono di incontrare. Non ci sono parole per esprimere ciò che abbiamo vissuto assieme, ma soprattutto lo conosce Colui che ha permesso tutto questo, il Signore che mi ha chiamato e costituito presbitero per voi e con voi suo discepolo. Ringrazio quanti oggi siete qui, e quanti avrebbero voluto esserlo. Non c’è evento più bello che tutti ci unisce come la celebrazione della Santa Messa, nutriti alla duplice mensa della Parola e della Eucarestia per essere suo popolo in cammino verso l’eternità desideroso di vivere una carità operosa. Ringrazio, ha detto ancora don Domenico, le autorità presenti, civili, militari, scolastiche e di volontariato con le quali ho avuto un rapporto di dialogo sincero. Ci siamo sforzati di promuovere il bene comune in tutte le sue espressioni rimanendo nell’alveo delle nostre identità. Un saluto all’Amministrazione Comunale, nelle persone che oggi le rappresentano e che in questi anni di mia permanenza le hanno rappresentate: il sindaco Pietro Putame e chi lo ha preceduto, Giuseppe Arena, Eugenio Venturi e Franco Giampà. Ringrazio le associazioni che ho avuto la gioia di conoscere e di servire, sia a livello parrocchiale che diocesano e quanti sono venuti da fuori parrocchia e mi onorano con la loro presenza segno che insieme abbiamo maturato relazioni significative e un’autentica fraternità. L’amore per queste realtà ecclesiali va al di là dei ruoli assunti per il valore che hanno in sé. Sono un dono dello Spirito e profezia per il nostro tempo. Nel parroco avete da subito accolto il pastore inviatovi dal Signore attraverso il Vescovo. Sì, cari amici. Restate sempre legati alla Chiesa, Carismatica e istituzionale. Non vi è chiesa senza il Vescovo, solo la comunione con lui è garanzia di fecondità. è il Vescovo che ha il dono di discernere e orientare il gregge a lui affidato. Se sono stato vostro parroco è perché ho ricevuto il mandato del Vescovo e vi sono rimasto fino a quando il Vescovo non mi ha chiamato per collaborargli con corresponsabilità lì dove oggi ritiene che io possa offrire il mio servizio. è questo il motivo per il quale non ho mai detto “La mia comunità” ma “la comunità che il Signore ha affidato alle mie cure attraverso il Vescovo” Vi ringrazio perché mi avete aiutato a vivere con un autentico senso di ecclesialità questo passaggio, ha proseguito don Domenico. Momento importante è stato anche il tuffarci nell’avventura forse più delicata e complessa, di riprendere il mano la vocazione e la missione dell’Asilo P. Sgrò, cosa per la quale ringrazio i miei compagni di avventura, con loro abbiamo ristrutturato l’ex Asilo Infantile riconsegnandolo ai ragazzi e alla comunità tutta, dove abbiamo avuto la gioia di accogliere le Figlie di Sant’Anna, che con il loro zelo apostolico hanno fatto sì che divenisse un Centro Pastorale dal quale oggi passano circa 500 persone alla settimana. A San Pietro a Maida lascio come consegna il prendersi cura, il valorizzare e il promuovere questo Centro Pastorale e la vita consacrata che lo anima se si vuole guardare con serenità al futuro. Sono inoltre grato al Signore per l’Azione Cattolica e i suoi settori perché mi ha aiutato a maturare la mia identità di padre e sono felice per i gruppi che sono nati in questi anni e precisamente: il “Gruppo di Preghiera Padre Pio” il gruppo “Madre Teresa”, il gruppo “Santa Marta”, per il decoro della chiesa, il gruppo dei ministranti e nella spiritualità delle Figlie di Sant’Anna il “Movimento della Speranza”, ciascuno con la propria identità ha offerto il proprio contributo per la edificazione di una comunità secondo il cuore di Dio e un grazie al coro, affidato alla cura dei giovani. Grazie San Pietro a Maida, comunità che sempre mi resterà cara. Vado via con il cuore sereno, grato per il bene ricevuto, sereno perché consapevole che ciò che ho detto e fatto è perché ho ritenuto in coscienza che fosse il modo migliore per esprimere il vero bene a questa comunità. Accompagnatemi, ha concluso don Domenico, con la vostra preghiera nella nuova missione che il Signore, attraverso il padre Vescovo mi ha affidato mentre io vi assicuro la mia e già prego per le persone che incontrerò. Accogliete con gratitudine e gioia don Fabio, guardatelo con occhi di fede e pregate sempre per lui. Stategli vicino con sincerità e verità, aiutatelo a gettare ponti per una pastorale inclusiva che mai escluda nessuno.” A conclusione della Santa Messa c’è stato il saluto del Sindaco Pietro Putame: “Il momento del saluto ad un parroco è sempre delicato per una comunità perché è testimone di vita, fratello e padre nella grande famiglia che è la parrocchia. E noi a don Domenico dobbiamo grande riconoscenza per come si è posto nei confronti del paese e per come ha saputo impegnarsi per esso, in sinergia con le istituzioni presenti. Tutta la comunità ecclesiale e civile le è grata per l'impegno profuso nell'opera svolta durante questi anni di ministero sacerdotale in mezzo a noi, per il cammino fatto insieme, per i valori umani, sociali e cristiani che ha proposto e che ci guideranno nel nostro percorso futuro. Quello che gli rivolgo, dunque, è un arrivederci perché, la sua nuova destinazione non è lontana. E gli lascio una richiesta: nelle sue preghiere continui a ricordarsi della nostra Comunità”. Poi tutti al Centro Pastorale, per i saluti ed un momento comune di festa.