Di seguito il testo dell’omelia pronunciata dal Vescovo nella Chiesa di San Michele Arcangelo in Platania, in occasione della festa patronale giorno 29 settembre.
Carissimi, la festa annuale del Santo Patrono è sempre un motivo di gioia, di gratitudine e di consolazione. Motivo di gioia, perché la comunità che fa festa, è una comunità che riscopre il suo essere famiglia. Motivo di gratitudine, perché il ricordo del Santo Patrono fa elevare il nostro cuore grato al Signore, perché il cammino della comunità parrocchiale è sostenuto e accompagnato dall’intercessione di San Michele.Motivo di consolazione, perché la compagnia degli angeli attorno noi, ci ricorda che lo sguardo di misericordia del Signore non ci lascia mai. La Sacra Scrittura e l’ininterrotta Tradizione della Chiesa lasciano scorgere due significativi aspetti dell’identità degli Angeli. Innanzitutto sono creature che “stanno alla presenza di Dio” e sono orientate verso Dio. Del resto hanno iscritto nel loro nome la parola 'El', che significa Dio. Questo introduce all’altra dimensione: essi sono messaggeri di Dio, portano Dio agli uomini, dischiudono il Cielo e, così, aprono la terra alla Verità, come testimonia il Vangelo odierno. Proprio perché sono presso Dio, possono essere anche molto vicini agli uomini. Gli Angeli ci invitano a riscoprire che noi, come loro, riceviamo continuamente il nostro essere da Dio e siamo chiamati a stare dinnanzi a Lui: questa è la nostra comune identità e verità. L’Arcangelo Michele (Chi è forte come Dio?) trova un posto tutto particolare nella Scrittura. Egli esercita, per così dire, due uffici. Egli difende la causa dell’unicità di Dio contro la presunzione del drago; è il diabolico tentativo, in ogni epoca della storia, di far credere agli uomini che Dio debba scomparire, affinché essi possano diventare grandi. è l’antico peccato che si insinua sempre nel cuore dell’uomo. Dio è geloso, non vuole che l’uomo sia felice, che si realizzi!Il drago, tuttavia, non accusa solo Dio; egli accusa anche l’uomo: satana è «l’accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusa davanti a Dio giorno e notte» (Ap 12,10). Chi allontana Dio, non rende grande l’uomo, ma, al contrario lo priva della sua dignità e lo rende insignificante. La fede in Dio invece difende l’uomo e lo rende libero, svelandogli, in Dio, la sua grandezza.L’altro grande compito di Michele è quello di essere protettore del Popolo di Dio (cfr Dn 10,13.21;12,1); laddove risplende la gloria di Dio nella santa Chiesa, là si scatena forte l’invidia del demonio. Il popolo di Dio da sempre ben comprese questo specifico compito di protezione ed elevò all’Arcangelo Michele splendide e ardimentose chiese: mostrando la sua devozione e il suo attaccamento!Celebrare la festa di San Michele, carissimi fratelli e sorelle, ci ricorda che la vita dell’uomo è una continua lotta. è sotto lo sguardo di noi tutti la lotta continua tra il bene e il male, una lotta che giunge fino agli avvenimenti più periferici, ma che nasce dall’intimità della coscienza dell’uomo, dove ciascuno è chiamato a riconoscere, scegliere e perseguire il vero bene. E gli Arcangeli testimoniano che solo chi appartiene a Dio può debellare il male che minaccia l’uomo, solo chi afferma Dio, afferma anche l’uomo. Chiediamo a San Michele di difenderci e di custodirci in questa lotta. Noi confidiamo in Lui, forti della nostra fede che ci dice che Dio non si arrende al male. E in questa lotta il bene trionfa e trionferà.Siamo certi che i nostri passi sono custoditi dagli Angeli. Una canzone dice: canta e cammina! Camminiamo nel Signore fratelli e sorelle, sapendo che con noi cantano gli angeli a sostenere il nostro cammino!San Michele Arcangelo, prega per noi. Amen.
La parola del Vescovo
Omelia del Vescovo per la festa di San Michele Arcangelo a Platania
Gigliotti Saveria Maria · 9 anni fa