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Vita diocesana

Festa al Santuario di Sant’Antonio per il Poverello d’Assisi

Gigliotti Saveria Maria · 9 anni fa

Dopo la festa liturgica in onore di San Pio, al Santuario dei Frati Minori Cappuccini, sito sul colle S. Antonio in Lamezia Terme, si avvia a conclusione anche la festa in onore di San Francesco d’Assisi, in calendario domenica 4 ottobre, con le Messe che saranno alle 8:00, alle 11:00 e alle 18.30 (quest’ultima, solenne, sarà animata dai cori del Santuario, diretti dal maestro Sara Saladino; nel corso della stessa Concelebrazione, avverrà la consegna ai fedeli dei ramoscelli d’ulivo, simbolo di pace).

La festa al Colle in onore del Patrono d’Italia, a cura dei Frati Cappuccini in comunione con la Fraternità Francescana Secolare, è stata preceduta da un novenario preparatorio, con ogni sera, dalle 18:00, il santo Rosario, la novena e la S. Messa. E sabato 3 ottobre, alle ore 20:00, la celebrazione del Transito del Padre San Francesco.

Questa festività darà l’occasione ancora una volta di riscoprire la figura di questo grande santo, nato ad Assisi nel 1182. Poteva essere una vita agiata la sua (il padre, Pietro di Bernardone, infatti era un ricco mercante di stoffe), ma Francesco nel 1206, dopo una mistica visione avuta l’anno prima, davanti al Vescovo di Assisi si spoglia di tutto -abiti compresi-, rinunciando ad ogni diritto sui beni di casa. Uscito dal rumore del mondo, si apre per lui un cammino fatto di preghiera e di ideali di pace, amore e fraternità; un percorso, che ben presto viene condiviso da un nugolo di seguaci, compresa Chiara d’Assisi, una giovanetta nobile, che nel 1212 decide di seguirlo, abbracciando così l’austera vita di povertà e di penitenza. Il 17 settembre 1224, sul monte della Verna, Francesco riceve le stigmate, ovvero le piaghe di Cristo Crocifisso. Francesco si spegne presso la Sua Porziuncola la sera del 3 ottobre 1226. Il 16 luglio 1228 Papa Gregorio IX è nella città natale di Francesco per dichiarare solennemente Santo il Poverello d’Assisi e posare successivamente la prima pietra della sua tomba. Francesco, che è patrono d’Italia, viene sovente rappresentato nell’iconografia tradizionale mentre predica agli animali oppure con le stigmate. Tra le manifestazioni collaterali alla festa, la conferenza di Milvia Bollati, docente di Storia dell’Arte medievale alla Cattolica di Milano, sul tema “Incontrare gli occhi di Gesù: Francesco e la Croce di S. Damiano”; e la consegna del riconoscimento “Rosa d’Argento” 2015 a Nunziella Bambara per “Donne del nostro tempo testimoni di fede, speranza e carità nella nostra terra”, con l’offerta del panno cenerino, i ceri, i mostaccioli e l’incenso, che sono quei doni che –tradizione vuole- Frate Jacopa (Giacoma Frangipane de’Settesoli, una terziaria francescana italiana vissuta all’epoca del Santo e che Francesco d’Assisi chiamava affettuosamente “frate Jacopa”) portò alla Porziuncola quella sera del 3 ottobre 1226, quando il Poverello di Assisi migrò al Signore. E che nella serata odierna (sabato 3 ottobre 2015) Nunziella Bambara (la “frate Jacopa” 2015) offre per la celebrazione del Transito del Santo.

Intanto, rimanendo in tema di feste liturgiche, a Lamezia nella settimana dal 27 settembre al 3 ottobre, se ne sono concluse altre tre (con le rispettive processioni per le vie parrocchiali): l’Addolorata alla chiesa della Pietà, guidata da don Giancarlo Leone; San Raffaele Arcangelo presso l’omonima parrocchia di San Raffaele, guidata da don Giuseppe Montano; e Santa Teresa di Lisieux a Piano Luppino (Lamezia T./Sambiase, Parrocchia del Carmine, guidata da don Gigi Iuliano).

Alla parrocchia della Pietà il programma liturgico della festa in onore della B.M.V. Addolorata, conclusasi l’ultima domenica di settembre (il 27), ha visto celebrazioni delle SS. Messe anche per i giovani; le famiglie, con rinnovo del consenso matrimoniale; e nel giorno della festa, la Santa Messa con Atto di affidamento dei bambini alla Vergine Maria e loro benedizione. “La chiesa della Pietà, la cui prima pietra venne posata il 31 maggio 1959 dall’allora vescovo mons. Vincenzo Iacono, è stata progettata dall’ing. Raffaele Boccuni e richiama –come si evidenzia in una brochure di fonte parrocchiale- la tenda santa. L’interno è costituito da dodici travi in cemento armato, a sottolineare le dodici tribù d’Israele e i dodici apostoli”.

Per quanto riguarda la festa di San Raffaele (il nuovo calendario ha riunito nella sola celebrazione del 29 settembre i tre arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele, la cui festa cadeva, rispettivamente, il 29 settembre, il 24 marzo e il 24 ottobre), Raffaele (dall’ebraico “Medicina di Dio”) è citato nella Bibbia nel libro di Tobia ed è il patrono dei ciechi. San Raffaele Arcangelo è fra i sette Angeli che stanno davanti al trono di Dio.

Infine, la festa di sabato 3 ottobre in località Piano Luppino, in onore di Santa Teresa di Lisieux (anche se la ricorrenza liturgica della santa è il Primo ottobre). Monaca carmelitana presso il monastero della stessa cittadina, S. Teresina –il diminutivo è usato per distinguerla da S. Teresa d’Avila, l’altra santa carmelitana e dottore della Chiesa- è stata una religiosa e mistica francese, che al momento della professione dei voti, ha assunto il nome di Teresa “del Bambin Gesù del Volto Santo”. Nella sua breve vita (morì –a 24 anni- di tubercolosi, contratta un anno e mezzo prima; e durante questo lasso di tempo della sua malattia, fu tentata di abbandonare la sua vocazione, scossa da una crisi profonda, che lei chiamò “notte della fede”) si cimentò anche nel mondo del teatro. E’stata canonizzata il 17 maggio 1925 da papa Pio XI. Patrona di Francia dal 1944 (e, prima ancora, dal 1927, patrona dei missionari), assieme a Giovanna d’Arco, Santa Teresina fu dichiarata Dottore della Chiesa nell’ottobre del 1997, un secolo dopo la sua morte; ed è la terza donna a ricevere tale titolo, dopo Caterina da Siena e Teresa d’Avila. Santa Teresina del Bambin Gesù è patrona dei malati di tubercolosi, di aids e di altre malattie infettive; ma è la santa anche degli orfani e dei missionari.

E ci sarà ancora qualche altra festa a Lamezia e anche in Diocesi, prima del via a quelli che saranno gli appuntamenti organizzati anche in Città e nella Diocesi lametina per il Giubileo Straordinario della Misericordia, che avrà inizio l’8 dicembre 2015 (Immacolata Concezione) per concludersi il 20 novembre 2016 (Cristo Re).

Antonio Cataudo