La Diocesi si prepara al Giubileo: Corso di aggiornamento per il clero, le religiose e i laici sulla misericordia Si è svolto a Casa Bethel-Tabor dal 7 al 9 settembre il corso di aggiornamento per il clero, le religiose e i laici, tenuto dalla dottoressa Rosanna Virgili, fine biblista e madre di famiglia, dal tema: Il Dio delle misericordie. Oltre 200 tra sacerdoti, religiose e laici hanno partecipato agli incontri, accogliendo l’invito del Vescovo che ha aperto i lavori, richiamando al bisogno di preparare i cuori e l’azione pastorale alla luce della Parola di Dio per vivere e annunciare la Misericordia di Dio in questo Giubileo. E proprio di Misericordia, la prof.ssa Virgili ha parlato in ben sette accorati interventi, soffermandosi sulla Sacra Scrittura e sulle sette opere di misericordia corporale e sette spirituale, che il catechismo insegna. Sorprendentemente la dottoressa ha mostrato come, a partire da questi semplici consigli si toccano tutti, ma proprio tutti, gli aspetti della nostra vita. Nella breve e densa introduzione la Dottoressa ha ricordato che la Bibbia è “bagnata” di Misericordia e Papa Francesco, al numero quindici della Bolla Misericordiae Vultus scrive con grande efficacia: «è mio vivo desiderio che il popolo cristiano rifletta durante il Giubileo sulle opere di misericordia corporale e spirituale. Sarà un modo per risvegliare la nostra coscienza spesso assopita davanti al dramma della povertà e per entrare sempre di più nel cuore del Vangelo, dove i poveri sono i privilegiati della misericordia divina. La predicazione di Gesù ci presenta queste opere di misericordia perché possiamo capire se viviamo o no come suoi discepoli. Riscopriamo le opere di misericordia corporale: dare da mangiare agli affamati, dare da bere agli assetati, vestire gli ignudi, accogliere i forestieri, assistere gli ammalati, visitare i carcerati, seppellire i morti.
E non dimentichiamo le opere di misericordia spirituale: consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire i peccatori, consolare gli afflitti, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone moleste, pregare Dio per i vivi e per i morti. Non possiamo sfuggire alle parole del Signore: e in base ad esse saremo giudicati: se avremo dato da mangiare a chi ha fame e da bere a chi ha sete. Se avremo accolto il forestiero e vestito chi è nudo. Se avremo avuto tempo per stare con chi è malato e prigioniero (cfr Mt 25,31-45). » Definita la cornice, la Virgili ha spaziato tra testi Sacri (Mt 25; Lc 4,22; Es 17; Lc 8; Gc 5; Mc 3,6; Sir 25; Gv 8; Nu 14; Rm 2,4; Ger 3,1-4; Dt 24; Gb 28 ) e autori Santi (Tommaso d’Aquino; S. Benedetto) e personaggi storici (Galilei; Giordano Bruno; Darwin; Freud - Marx - Nietzsche) coinvolgendo l’assemblea in un percorso affascinante di bellezza cristiana e meraviglia divina. Ha dimostrato efficacemente che con le opere di carità il cristiano realizza il comandamento dell’Amore: i consigli (non leggi) della misericordia sono “Atti concreti del Vangelo”, con cui possiamo verificare la nostra libertà di volere il Bene, e la capacità di decisione. Tra le origini della nostra storia – la Creazione dove il Padre si rivela – e la Parusia – dove il Figlio verrà per il giudizio finale – ci siamo noi che dobbiamo imparare ad amarci soccorrendoci, accogliendoci, sostenendoci reciprocamente: sorelle e fratelli in Cristo. La fame, la sete, la nudità, l’abbandono sono tutte condizioni che Gesù ha sperimentato, condiviso, con l’umanità e ci ha indicato come rimanere fedeli al Padre e non perdere la Speranza. In Gesù «beato» è chi, nonostante le tribolazioni causate dalla vita o dalla malvagità degli uomini, conserva la fede nella bontà di Dio. Grazie! alla dottoressa Rosanna, che ci ha mostrato che consigliare i dubbiosi è accompagnare con amore la ricerca dell’altro; insegnare a chi non sa è chiamare all’ascolto; perdonare le offese è andare oltre il diritto; è molesto chi spezza la gioia e la pazienza è la culla della speranza.
Con simpatia e sapienza ci ha motivati a non dare troppo spazio all’istinto, ma a considerare che tutto si impara, con impegno, studio e dedizione.
Emanuela Ciccomartino