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Vita diocesana

Santuario di Conflenti sarà Chiesa Giubilare nel prossimo Anno Santo. Appello del Vescovo alle istituzioni contro “l’isolamento stradale”

Paolo Emanuele · 9 anni fa

Santuario di Conflenti sarà Chiesa Giubilare nel prossimo Anno Santo. Appello del Vescovo alle istituzioni contro “l’isolamento stradale”

“Alla Querciola, è stata aperta la Fazenda della Speranza per le donne, una casa per l’accoglienza e il recupero di ragazze con problemi di dipendenze. All’ombra della Quercia della Madonna, crediamo che molte persone potranno trovare la guarigione e la dignità perdute nell’alcool, nella droga e nelle altre forme di dipendenza. La storia ci tramanda le innumerevoli grazie ricevute per l’intercessione della Madonna della Quercia. Tramite la Fazenda, vogliamo strapparne ancora alla Vergine Santa!”. Così il Vescovo di Lamezia Terme Mons. Luigi Cantafora, nel corso della celebrazione eucaristica della festa della Madonna della Quercia, ha annunciato l’apertura a Conflenti di una Fazenda “femminile” per ragazze che vogliono intraprendere percorsi di recupero dalle dipendenze, nello spirito della Fazenda da Esperança nata nel 1983 in Brasile dall’intuzione di Nelson Giovanelli, che voleva aiutare alcuni giovani che si drogavano nel suo quartiere nella città di Guaratinguetá. La nuova comunità femminile di Conflenti si aggiunge alla Fazenda “maschile” aperta a giugno in Località Lenza Viscardi, in un immobile confiscato alla criminalità organizzata.

La secolare devozione del popolo lametino e calabrese alla Madonna di Visora e l’intenzione della Chiesa di Lamezia di fare di Conflenti un luogo sempre più intriso di spiritualità e preghiera, sono stati i temi al centro dell’omelia del Vescovo Cantafora che ha annunciato che, nel corso dell’Anno Giubilare della Misericordia indetto da Papa Francesco, il Santuario Diocesano di Conflenti sarà Chiesa Giubilare con la possibilità di lucrare le indulgenze per l’Anno Santo. “Si tratta di una grande responsabilità e richiede un impegno comunitario – ha spiegato il Vescovo chiedendo che il Santuario “sia sempre di più luogo di preghiera, di silenzio e di riconciliazione, dove sarà possibile sempre ricevere il perdono di Dio”. In tal senso, il Vescovo di Lamezia ha annunciato che sono già a Conflenti Monache Clarisse del Brasile, venute a visitare il posto e a organizzare il necessario per l’imminente apertura del Monastero che sta per essere concluso.

E sempre in vista dell’Anno Giubilare, per far sì che i pellegrini possano raggiungere agevolmente il Santuario di Conflenti, il monito di Mons. Cantafora perché “Conflenti esca dall’isolamento stradale in cui versa. Auspico una mozione congiunta tra Istituzioni per migliorare l’accesso al Santuario e al paese”. Dal Presule un appello alla comunità conflentese perché “vinca la malattia del recinto! Conflenti ha naturali legami con il circondario in particolare con Lamezia, con la quale è unita in modo speciale. Ebbene, fate conoscere la Madonna e il suo santuario e non guardate con sospetto le iniziative che vengono promosse per far crescere la devozione alla Vergine Santa. Non si ha nulla da perdere se ci si apre, si perde tutto invece se restiamo chiusi e paghi di un passato che non torna. Alla Madonna della Quercia ci teniamo tutti! Con dispiacere conosciamo quanta zizzania e calunnia venga seminata all’ombra della Madonna piuttosto che quella comunione di intenti, che la fede e il senso civico, ci richiedono”.

Mons. Cantafora ha parlato di Conflenti come “un posto privilegiato nell’azione pastorale della Chiesa diocesana. Abbiamo cercato di far conoscere la Madonna della Quercia non solo in Diocesi, ma nell’Italia tutta, chiamando Vescovi e Cardinali per venerarne l’immagine in Cattedrale. Abbiamo mobilitato parrocchie e fedeli, associazioni e istituzioni, perché la Vergine fosse onorata degnamente non solo a Conflenti, ma anche a Lamezia dove i conflentesi sono numerosissimi.”

Il Vescovo di Lamezia ha affidato alla Madonna della Quercia le difficoltà e le speranze della nostra terra, a Lei che è “rifugio, porto e protezione per il nostro popolo calabrese, un popolo forte e tenace come una quercia appunto. Ma anche noi, che siamo famosi per la nostra tempra, abbiamo bisogno di una forza più grande e abbiamo bisogno di trovare un’ombra, un rifugio, un ristoro, una consolazione. L’immagine della quercia richiama alla nostra mente proprio queste due realtà: forza e ristoro. Siamo venuti qui dalla Madonna chiedendo proprio questo: la forza per vivere e un po’di ristoro all’ombra del suo manto e del suo volto, dopo aver camminato tanto.”