“Mendicanti di luce”: questo il titolo della Veglia di preghiera, tenutasi nella Chiesa del Carmine di Sambiase - su iniziativa del locale punto Pace di “Paxchristi”- e proposta, com’è ormai consuetudine, dalla Fraternità di Romena/Pratovecchio (AR), fondata nel 1991 da don Luigi Verdi.
E la luce ha accompagnato la serata, anzi il lume di una candela, consegnata nel sacro tempio ad ognuno dei partecipanti, man mano che si entrava (e che durante la veglia, chi lo sentiva poteva accendere e lasciare in appositi
Quattro le tappe che hanno scandito il percorso. E ognuna delle tappe è stata introdotta da una frase del Vangelo, “collegata –ha spiegato don Luigi Verdi- al cammino di Gesù che risorge”, attraverso quattro simboli, riprodotti in una scenografia, allestita al centro dell’altare : il giardino (“custodire e coltivare”), la casa (“crocevia di cuori”), il cammino (“Dio cammina a piedi”) e il mare (“tra il sogno e la realtà”).
Fondata nel 1991 da don Luigi Verdi, la Fraternità di Romena è una comunità aperta a tutti coloro che sono in cammino verso se stessi. “Siamo una fraternità piccola e aperta –sottolinea don Luigi-, che prova a custodire una forma di umanità di cui il mondo ha bisogno per sopravvivere”. La fraternità vive nel rustico che abbraccia la pieve, la “chiesa del popolo”, edificata nel 1152 sopra una collina che apre lo sguardo sulla valle del Casentino.
La fraternità di Romena, oltre a proporre dei Corsi generali e Corsi a tema con Incontri e Meditazioni, propone le Veglie di preghiera in tutta Italia, dove “al lume di una candela, con l’armonia di un canto e lo sguardo sull’icona –aggiunge don Verdi-, per una sera, nella tua città, Romena ti invita a fermarti”. Con i suoi corsi, i suoi incontri, le sue veglie, la Fraternità vuole offrire un luogo di sosta per i pellegrini, per trovare o ritrovare un contatto personale con Dio nel silenzio, nell’ascolto e nella condivisione: “è ciò che viviamo giorno dopo giorno –rimarca don Luigi Verdi-, nel piccolo solco del quotidiano che decide il nostro essere, che ci fa trovare il senso della vita e ci conduce al segreto delle cose. L’importante è non spostarci dalla <
La fraternità nasce, dunque, 21 anni fa accanto alla Pieve, dove sono presenti due dimensioni particolari: la dimensione dell’essenziale e quella del cammino. “Nel Medioevo Romena, trovandosi sulla strada che dal nord portava a Roma, era una tappa per i pellegrini che qui trovavano riposo. E ancora oggi Romena è un luogo di sosta per chiunque vi giunge: una sosta –conclude il fondatore della fraternità di Romena- per tornare più coerenti con noi stessi; una sosta per riprendere e proseguire il personalissimo cammino della propria crescita… Così la Veglia prova a riconsegnare ognuno al suo cammino. Con un abbraccio in più, con un orizzonte che ha più voglia di aprirsi”.