·

Il Vangelo della domenica

Riflessione sul Vangelo della XV domenica del tempo ordinario

Paolo Emanuele · 9 anni fa

Anche la liturgia della Parola della quindicesima domenica del tempo ordinario mette in rilievo la figura del vero profeta. Domenica scorsa, la prima lettura ci ha decritto la chiamata e la missione di Ezechiele, in questa, invece, sempre nella prima lettura, viene descritta la chiamata di Amos. In entrambi i casi emerge una costante importantissima, il vero profeta viene suscitato da Dio. Solo da Lui! Solo Lui invia, chiama. Dio prende. Dio dice. Dio parla. Dio manda il suo Spirito e la storia umana diviene storia di salvezza o di perdizione eterna, di salvezza nell’ascolto, di perdizione nel non ascolto dell'inviato di Dio. Amos, pecoraio di Tekoa e raccoglitore di Sicomori, visse il suo ministero profetico in un tempo di gravi ingiustizie sociali. Israele era separato da Giuda politicamente e religiosamente, l'idolatria e i vitelli di Geroboamo avevano quasi oscurato la vera religione. Restava un tempio in Betel, ma il culto era "religione di Stato", a servizio degli interessi del re e dei suoi corrotti cortigiani. Pochi ricchi, tutto il resto poveri sfruttati, ingannati, venduti. Ma Dio vigila sul suo popolo, vuole che ritorni alla fedeltà di un tempo e la fedeltà è nell'osservanza dei comandamenti, per questo suscita un uomo che svolga la missione profetica. Amos è vero profeta ed è inviato a Betel, nel cuore del regno, ad annunziare la volontà del Signore. Si scontra con i prezzolati e idolatri sacerdoti. Amasia lo contrasta. Non vuole che egli profetizzi. Lo rinvia nel suo paese. Amos non può. Non è venuto per sua volontà, non se ne può andare per sua volontà, ma solo per comando del Signore. Egli ha ricevuto un ordine di profetizzare e profetizzare deve. Piaccia o non piaccia al corrotto sacerdote. Il vero profeta, dunque, non nasce né da sangue, né da volere di carne. Nasce per volontà di Dio. Non nasce neanche per volontà della Chiesa. Essa non ha questa facoltà. Ma è anche vero che il profeta del Dio vivente nasce per la Chiesa. Egli ricorda l'alleanza stipulata con Dio. Nasce nella Chiesa. Egli è un suo figlio o una sua figlia. Falso è quindi ogni discorso secondo il quale è la Chiesa a far nascere i profeti. La Chiesa li accredita. La Chiesa li riconosce. Riconosce la verità del loro annunzio. Ma nella chiesa, in quella chiesa dove c'è il "santuario del re ed il tempio del regno", il profeta è sempre invitato a ritirarsi. "Vattene, veggente, ritirati". Parole di ieri. Parole di oggi. Ma il profeta, poiché non è a servizio di nessuno e di nessun santuario di uomini, ribadisce la sua divina chiamata. "Il Signore mi prese". "Il Signore mi disse". Cristo è il profeta di Dio. Egli è nato in seno alla comunità di Israele. Ma Egli non è nato per volontà di Israele. Da loro non è stato intronizzato profeta. Il suo potere viene dall'alto. Non è potere di uomo. Ma tutto nella Chiesa viene dall'alto, perché la Chiesa è Chiesa sacramentale. Tutto è operato dallo Spirito Santo, anche la consacrazione profetica mediante il battesimo e quella sacerdotale mediante l'imposizione delle mani. Questa verità sconcerta molti. Ma il profeta è voce di salvezza. Anche quella degli apostoli è voce di salvezza perché voce di annunzio del regno e di conversione. "Predicavano che la gente si convertisse". Dio salva l'uomo per mezzo dell'uomo. Cristo è il Salvatore e il Signore dell’uomo. Egli ha redento l’umanità nel suo sangue, per mezzo della croce, nella sua obbedienza. La salvezza attuata da Cristo, voluta dal Padre, deve essere proclamata ad ogni uomo. è questo il Vangelo, o lieto annunzio, che deve risuonare nel mondo come alta profezia: Dio ha riconciliati a sé ogni uomo in Cristo suo Figlio per mezzo dello Spirito, lo ha fatto un corpo solo, un cuor solo, un'anima sola nel suo figlio diletto. Cristo Gesù ha preparato i discepoli a continuare la sua opera, a dare il suo dono, invitando ogni uomo alla conversione e alla fede nella parola e nell'offerta di grazia. Non solo dona loro i suoi poteri: compiere miracoli, scacciare i demoni, guarire gli infermi. Vuole che essi vadano per il mondo, ma che vadano in un modo "strano", singolare: portando solo la loro persona. Il resto lo avrebbe provveduto il Padre suo, il quale avrebbe suscitato uomini e donne di buona volontà ad accogliere i messaggeri del Vangelo del Figlio suo. Per compiere questo comandamento di Cristo occorre la fede. Occorre soprattutto fedele esecuzione del mondato del Signore. è come un contratto, una presa a giornata. Il Signore vuole la tua persona, la tua parola, la tua proclamazione, il sudore della tua fronte nell'annunzio della lieta Novella e Lui ti darà poi il salario pattuito: cento volte tanto e in più la vita eterna, assieme a persecuzioni quaggiù. è questa la sua ricompensa.