Integrare il tessuto sociale della città per far incontrare e far dialogare gli immigrati con la popolazione locale, portare innanzi ai nostri occhi mondi lontani. Queste le finalità della ‘festa dei popoli’. L’edizione 2015 si è svolta sull’isola pedonale di corso Nicotera in una Lamezia oramai sempre più multietnica. Per l’evento è stata allestita una mostra con stand inerenti le diverse etnie presenti sul territorio, qui i migranti, negli stand loro assegnati, hanno consentito a curiosi e ai diversi cittadini presenti l’assaggio di vari prodotti della loro terra d’origine. Quindi danze, canti, suoni e piatti etnici per tutti, con protagonisti i migranti. L’evento è stato organizzato dall'Ufficio Diocesano Migrantes e da alcune associazioni con il patrocinio del Comune di Lamezia. Gli organizzatori hanno spiegato che: “Questa seconda edizione della festa dei popoli, ci spiega suor Manuela responsabile dell’ufficio Diocesano Migrantes, ha lo scopo di dare voce ai migranti e farli incontrare con i lametini in modo che Lamezia sia sempre più la città di tutti”. Nel proseguire ha detto - “Il nostro obiettivo è rendere possibile essere diversi e stare insieme”. “Durante l’evento al nuovo sindaco, lo stand dell’Ucraina ha offerto un loro piatto tipico: il pane e sale”.
Anche il vescovo di Lamezia terme ha fatto un saluto ai partecipanti sottolineando che i politici discutano di emigrazione , ma noi cristiani facciamo integrazione , nel concreto, creiamo incontri , occasioni di dialogo e di crescita nella fraternità, come è esempio la grande festa che agli occhi di tutti vedi stare insieme e gioire popoli così diversi fra di loro. Al nostro vescovo sono stati fatti gli auguri di buon onomastico in diversi lingue , da parte degli immigrati “Speriamo che in futuro, ha concluso suor Manuela, che questa manifestazione si faccia ogni ultima domenica di maggio”. Oltre gli stand che hanno rappresentato nazioni europee ed extraeuropee, presente lo stand della Calabria con i suoi prodotti tipici (nduja, vino, olio, conserve ecc...). Si è trattato di una manifestazione che ha voluto rendere partecipi le diverse etnie che vivono in Calabria e “dare voce ai tanti migranti che abitano a Lamezia.